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domenica 23 settembre 2012

Expobici, il ritorno

L'articolo è stato aggiornato dopo la prima pubblicazione.

Visita lampo a Expobici a Padova, senza spritz perché ci siamo andati in macchina, e con alcune perplessità. Rispetto all'anno scorso ci è sembrata un'edizione minore, ma non sappiamo se per colpa dell'Eica, che ha sottratto a Padova alcuni espositori "pesanti", per la crisi, che comunque ha tagliato i budget di molti, o per entrambi i motivi. Expobici resta però senza dubbio alcuno la più importante e ricca fiera del settore in Italia e merita senz'altro una visita (è aperta anche domani). Gli spunti di riflessione che ci ha offerto sono diversi: eccone alcuni in ordine sparso, magari nei prossimi giorni ci torneremo in maniera più approfondita e ne aggiungeremo altri.

Sono scomparse le biciclette "normali", come quelle che facciamo noi. Niente acciaio inox, pochissimo acciaio cro-mo, nemmeno una bici sport, una sola frascona e due bici a bacchetta (l'anno passato erano molte di più). Tanto carbonio e alluminio, tanti tuboni, poco titanio. Insomma, le bici che ci piacciono e che assomigliano alle nostre non c'erano. Non sappiamo se esserne contenti perché siamo rimasti i soli a farle e dovremmo quindi costruirne sempre di più, o esserne preoccupati perché magari non le vuole proprio più nessuno e allora abbiamo sbagliato tutto.

Premesso che di Mtb capiamo poco o nulla, abbiamo "scoperto" quelle nuove con ruote da 27,5. Sino a qualche anno fa tutte le Mtb avevano ruote da 26, poi sono arrivate quelle con le ruote del 29, adesso si sono ristrette a 27,5. Una vera innovazione, un ripensamento, un tentativo di marketing per vendere a tutti costi una bici nuova ai tanti appassionati o tutte e tre le cose assieme? Certo che di mountain bike ce ne erano tantissime, di tutti i tipi e tutte le misure e qualcuna montava il nuovo cambio Sram XX1 con guarnitura singola e 11 pignoni (10-42). Peccato che la massima guarnitura disponibile sia a 38 denti, se mai ne produrranno una con più denti (il profilo è particolare, quindi ci vuole proprio quella dedicata) non ci dispiacerebbe montarlo su una bici da strada...

La delusione elettrica. Tante bici elettriche, che sfrecciavano anche tra i visitatori (forse, anzi senza forse, l'area prove dovrebbe essere meglio distinta da quella del passeggio), tante bici brutte, soluzioni raffazzonate, design inesistente, pesi eccessivi, materiali di scarsa qualità. Però i prezzi scendono e le elettriche aumentano di anno in anno. Anche gli Orchi ci stanno pensando da un po', ma dei due kit di elettrificazione che avevano individuato per i test, uno non lo importano più, l'altro non è ancora disponibile. Ci ritorneremo.

Finalmente una rivista di biciclette che ci piace. In Fiera abbiamo scoperto Cycle!, il primo magazine italiano di "cultura ciclica". Abbiamo deciso di abbonarci anche se (ancora?) non parla di noi...

Il "Premio Orco Cicli per Expobici 2012" abbiamo deciso di assegnarlo a una bicicletta (un telaio da donna dozzinale in hi ten) con parafanghi, manubrio e carter di legno e telaio interamente rivestito di pelle di struzzo spacciata per Hermes: non c'è veramente limite al cattivo gusto, o forse sì, perché chi la esponeva proponeva anche una sella similbrooks in coccodrillo in vendita per soli mille euro (più 300 per le manopole coordinate)!

Abbiamo ritirato un po' avventurosamente il trofeo per la segnalazione all'Innovation Award della nostra NocsORCA. Durante la premiazione siamo scomparsi dalla scaletta e ce lo hanno consegnato solo alla fine: a un certo punto abbiamo pensato che ce lo avessero negato all'ultimo minuto, ma così non è stato e adesso la targa che potete vedere qui sotto troneggia (un po' inquietante) in bottega.



2 commenti:

  1. Uh, in quanti hanno detto che Cycle! non parla di loro! Ma mica potevamo fare il Rocci. Dateci un po' tempo perbacco.
    E se poi passaste all'Eroica. Vuoi vedere che ne vale la pena? Voi fidatevi.

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  2. È perché la rivista è così bella che tutti vorrebbero esserci. All'Eroica vogliamo sempre venire, ma poi non ce la facciamo mai... svelaci il segreto, dai!

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