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venerdì 30 settembre 2011

Una Spicciola a Palermo

Ve l'avevamo promesso, non l'abbiamo apposta fotografata in bottega e, finalmente, ecco qualche istantanea della prima Orco Cicli felicemente giunta in Sicilia, assieme al suo fortunato proprietario.



Referendum

Il nostro blog vi piace di più così (ammesso che funzioni) o nella versione precedente (che potete rivedere qui sotto) ?  Se ce lo fate sapere, ne terremo sicuramente conto. Grazie!  Annullato, con la nuova versione si perdono troppe funzionalità.... peccato, perché  a vederla era meglio....
Parzialmente risolto, ecco le visioni alternative del blog (cliccate per visualizzarle):
MAGAZINE
CLASSIC
FLIPCARD
MOSAIC
SIDEBAR
SNAPSHOT
TIMESLIDE

Quale vi piace di più? Grazie!

giovedì 29 settembre 2011

L'OFFICIEL HOMMES

Hanno sbagliato il nome e la nostra Nocs è diventata una più generica Inox, però sul numero di autunno-inverno de L'OFFICIEL HOMMES ITALIA le hanno dedicato una doppia pagina, tutti gli Orchi sono citati correttamente ed è in buona compagnia: Cartier, Montblanc, Dior, Prada, Luis Vuitton, Church's... dovremo proprio aumentare i prezzi!

lunedì 26 settembre 2011

Come promesso

Ecco le foto dello splendido manubrio a leve rovesce che abbiamo recuperato a Padova, marcato San Giorgio. Tutto originale, tutto lucidato, pronto per essere montato sulle vostre biciclette e già assegnato, sorry.  in vendita al miglior offerente: fate pure qui, se volete, le vostre offerte. Grazie.



domenica 25 settembre 2011

Expobici


Ieri l'Orco che scrive e l'Orco originario sono andati a visitare Expobici a Padova, partendo all'alba in treno e tornando a notte inoltrata perché i biglietti scontati dell'offerta "sabato Italiano (sic!)" non si potevano cambiare e ci è toccato trascorrere un intero pomeriggio al Caffè Pedrocchi (dove però gli spritz sono davvero buoni). Comunque sia, ecco alcune impressioni a caldo della mostra padovana, che gli Orchi visitavano per la prima volta.

Molto più grande di quanto non ci aspettassimo e articolata in vari padiglioni con test ride e piste all'esterno e all'interno, affollata sin dal primo mattino, con un costo d'ingresso ragionevole (anche se siamo entrati gratis), ha definitivamente e giustamente fatto le scarpe a Milano: l'impressione, positiva, era quella di essere all'Eurobike di Friedrichshafen, solo più piccola. Molte le mountain bike, che a noi non interessano e di cui non capiamo nulla, poche fixed, presenti quasi tutti i produttori di bici e componenti, con la sola eccezione vistosa di Shimano, che non era presente nemmeno con un rivenditore/rappresentante.

Tra le scoperte fatte, la scomparsa definitiva della guarnitura tripla Campagnolo. Nonostante quanto affermato da chi ci ha consegnato 2 kg di carta tra catalogo, listino e manuale tecnico, dal 2012 Campagnolo vende cambio e deragliatore per la tripla, ma la guarnitura è scomparsa. Accidenti a loro due volte, anzi tre, la prima perché non fanno più la tripla, la seconda perché i loro venditori non lo sanno, anzi lo negano, la terza perché due anni fa avevano la sola edizione su cd-rom del catalogo e adesso stampano centinaia di fogli di carta, alla faccia dell'ecologia (e fortuna che l'Orco originario, previdente, si era portato lo zaino- trolley).
A proposito di guarnitura tripla, la Michelin continua a produrla e la vende anche da sola, ma per avere cambio e deragliatore dedicati bisogna comprare il kit, disponibile solo con comandi per flat bar e che da quest'anno bisogna acquistare completo di ruote con tanto di anteriore tangenziale, altrimenti, ciccia! Ci toccherà montare Shimano, che però non ci entusiasma. Avviso per sta pensando di farsi fare una Randa: fatelo subito, così recuperiamo le ultime triple Campagnolo ancora disponibili a magazzino...

Un'altra scoperta fatta è questa: un componente di qualità che usiamo anche noi e che dobbiamo importare di volta in volta dalla Germania, comprandolo a prezzo pieno da un rivenditore perché il sedicente importatore italiano dello stesso non tiene quello con la finitura che ci interessa, viene fatto in realtà in Italia, in Veneto, da un produttore di cui non vi diciamo ovviamente il nome, e che può venderci direttamente lo stesso componente, con la finitura che ci interessa, anche in piccole quantità a un costo che è circa un quinto di quello che abbiamo pagato sin'ora per reimportarlo in Italia.

Infine, il palmarès per la bici più assurda spetta senz'altro a quella che vedete qui sotto, marcata Ambrosio. Sinceramente non abbiamo capito perché Ambrosio, di cui da sempre usiamo i cerchi che ci piacciano assai, abbia a Padova presentato (senza un straccio di catalogo o listino, erano semplicemente in bella vista nello stand) una serie di mostri in carbonio, come la bacchetta Via Veneto, con particolari (dicono loro) in oro 24 K, sella e borse di cachemire e pelle, cerchi in legno e bacchetta posteriore verticale malamente piegata e non funzionante. Un errore di montaggio? non pensiamo, perché la bacchetta piegata c'é anche nella versione da donna, verde ramarro (ops, verde Lotus originale 1984) e con incastonati nel telaio tre cristalli Swarovski: uno verde, uno bianco e uno rosso, ovviamente.  Probabilmente chi l'ha montata non sapeva che le bacchette si possono tagliare e rifilettare se sono troppo lunghe e che piegandole il delicato gioco di forze che le fa funzionare semplicemente non...funziona più! Fortuna che nel cartello si può leggere: progettata nei minimi particolari, dal grande contenuto tecnologico.

Per non finire in tristezza ci siamo consolati acquistando (a caro prezzo) uno spettacolare manubrio vintage "San Giorgio Brevettato", completo di pipa, leve rovesce e guaine interne. Dobbiamo lucidarlo, poi lo metteremo all'asta o su una nostra bicicletta e tenteremo di farne altri usando le nuove leve rovesce che da quest'anno ha (ri)cominciato a produrre Campagnolo (ma solo nere o in, puah, carbonio).


domenica 18 settembre 2011

MIlanosiautoproducedesign

Il nome sembra uno scioglilingua, ma l'iniziativa (trovate qui tutte le informazioni) ci sembra assai interessante e nasce da un pezzo del programma del, finalmente "nostro", Sindaco: «....Marchio “Milano si autoproduce”: A tutti gli autoproduttori di cultura, arte e artigianato che dimostrano la rispondenza fra la loro attività e i parametri di sostenibilità sociale e ambientale i cui requisiti sono verificabili attraverso codici internazionalmente adottati, il Comune assegna “Milano si autoproduce”, marchio di qualità produttiva e culturale. Il marchio comporta inoltre uno specifico impegno del Comune a dare sostegno promozionale e occasioni privilegiate di diffusione e visibilità ai prodotti di “Milano si autoproduce” nelle tante manifestazioni internazionali promosse o patrocinate dalla Giunta, affinché l’impegno della sostenibilità coinvolga tutti gli attori della filiera produttiva culturale e creativa, a partire dalla microimprenditorialità....»  ...e poi ci hanno pubblicato la nostra Iskra rossa :)...

sabato 17 settembre 2011

Quando il retro è anche il fronte

Grazie agli amici di Blomming, che ci hanno sempre trattato bene e ancora una volta elogiato e pubblicato (qui), ma nel nostro caso, ahimè, non esiste retrobottega o, meglio, il retro coincide e si sovrappone all'avanti: senza fotociop, insomma, abbiamo una microbottega.  Certo è all'Isola, che da tanti anni (troppi?) "sta diventando" di moda, però è davvero piccola, anche se noi ne siamo orgogliosi e riusciamo a farci stare lo stesso un sacco di bici, di libri, di cose e di progetti (ma questi ultimi, per fortuna, non occupano spazio).

giovedì 15 settembre 2011

Traveler






Sul numero di ottobre dell'edizione canadese  oops, 'mericana, di Traveler, il patinato mensile di viaggi della Condé Nast, si parla anche di noi. In un lungo articolo dedicato al mondo dello stile e del bespoke (fatto su misura) a Milano, una breve citazione è riservata a Orco Cicli.
Qui potete trovare l'intero articolo.

mercoledì 14 settembre 2011

Orocolibri: Campagnolo

« Ormai produce solo in Romania e le ruote vengono dall'Oriente... È stata comprata da Shimano, no da Sram...» da anni le voci su Campagnolo si susseguono, tutte regolarmente smentite dalla casa vicentina, ma sempre vive. Comunque sia la storia della Campy, così la chiamano gli americani che ne hanno un'autentica venerazione, è una storia interessante e ben raccontata in questo volume di grande formato e riccamente illustrato  che ne ripercorre tutte le tappe più salienti. Peccato che si decisamente caro (40 euro per 160 pagine sono davvero tante). Qui il link per ordinarlo da Amazon, anche se gli sconti del 40% sono ormai vietati e finiti, si può ancora risparmiare qualcosa e le edizioni in inglese e in tedesco costano decisamente meno!


Agli Orchi non piace perché: costa davvero tanto, forse troppo
Agli Orchi piace perché: Campagnolo ha fatto davvero la storia del ciclismo

Paolo Facchinetti, Guido P. Rubino, Campagnolo, La storia che ha cambiato la bicicletta, Bolis Edizioni, 2008, 160 pagg. 40€

martedì 13 settembre 2011

....orcomeccanica settembre

L'altro Orco, quello che di solito scrive, ha citato l'infiammazione alle mie mani per il montaggio delle coperture sulla Crisp, per dovere di cronaca devo aggiungere la Bianchi più anziana che ha infierito su un'altro mio dito importante......ci ho pensato ieri sera e credevo di dover dare una regolata alla mia passione meccanica, il quesito era: ma due Bianchi d'epoca e una pregevole Crisp valgono le mie mani?
Al risveglio questa mattina, ridimensionato il fastidio fisico, mi sono detto: SÌ!!
orcomeccanico



lunedì 12 settembre 2011

Settembre in bottega

Sembra quasi un consueto ritorno dalle vacanze, peccato che gli Orchi le vacanze quest'anno non le abbiano fatte. La bottega scoppia, sono arrivati un po' di ricambi, sono arrivati i restauri e le "correzioni". Nella foto qui sotto potete vedere sul cavalletto una spettacolare  Bianchi Tipo S bis del 1923 perfettamente conservata: peccato che avesse i tacchetti secchi e che trovare coperture della sua misura è tutto fuorché facile, anche se abbiamo scoperto che ha ancora i paranipples in canapa..). A terra, il telaio di una Bianchi Lusso Viaggio del 1935 in fase di restauro (conservativo ma impegnativo, ormai però siamo arrivati al momento del rimontaggio e dovremmo avere recuperato o rifatto tutto quello che ci serve). Sullo sfondo una Crisp, obviously in titanio, a cui abbiamo appena finito operazioni di "ordinaria" manutenzione (sostituzione pipa e manubrio con montaggio di un Nitto Randonneur ma salvataggio del nastro originale, abbassamento di 15 mm dell'assetto, con relativo taglio della forcella in carbonio e sostituzione dei copertoncini con due Veloflex: saranno anche buoni, ma l'Orco a "cacciarli su" si è distrutto le mani...). Insomma scene di ordinaria follia nel nostro buco di via Pastrengo, in attesa che mercoledì prossimo il verniciatore ci consegni i telai delle Orco che dobbiamo montare: dove li metteremo non sappiamo ancora, ma nella casa di un Orco c'è una stanza vuota...