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giovedì 6 settembre 2012

La MIA filippina

Mentre Nibali, siciliano, è in testa al Giro di Padania, gli Orchi rientrano nella frenesia milanese, che in realtà mai hanno veramente abbandonato. La nostra microscopica bottega si satura rapidamente di biciclette da riparare (ma come al solito le riparazioni le facciamo in tempo reale, un po' perché ci piace, un po' perché altrimenti non avremmo posto per tenere le nostre bici) e se qualcuno ritarda nel ritiro lo tempestiamo di telefonate.  Ieri abbiamo avuto un ulteriore conferma della gentrification che ha ormai subito il nostro quartiere: una neo abitante con figli giovani e una pesantissima, ma davvero troppo, Elops 3 B'Twin che con seggiolini e portapacchi supera, di tanto, i 20 kg, alla richiesta di ritirare la bici entro le 18 ci ha risposto "Io non posso, ma vi mando la mia filippina". Quello che ci ha sconcertato non è tanto "la" filippina, che già abbiamo avuto bici consegnate e ritirate da domestici, autisti, portieri ecc. ma il pronome di possesso, il mia, insomma, unito poi alla nazionalità. Mica poteva dirci che sarebbe venuta Anna, Giovanna, o qualsiasi altro nome avesse a ritirare la bici. Tra l'altro era venuta proprio con la sua filippina a portare le biciclette, già perché le bici da riparare erano in origine due, quella della Padrona e quella della filippina, che una volta era stata della Padrona, ma che lei adesso avrebbe messo volentieri a disposizione della domestica, peccato che ci fossero da cambiare entrambi i copertoni e davanti al nostro (modesto) preventivo, la signora abbia deciso che non ne valeva la pena: "Come non è possibile, la bicicletta l'ho pagata 100 euro perché conosco uno del settore e poi non l'ho quasi mai usata, possibile che in quattro/cinque anni i copertoni si rovinino anche senza essere usati?"(sottointeso: siete dei ladri cialtroni che volete farmi cambiare delle cose che non devono essere cambiate solo per arricchirvi alle mie spalle, ma a me non mi fregate). Così la filippina ha rispinto a mano la bici fino a casa ed è tornata poi in orario a ritirare quella della Padrona, sempre spingendola a mano perché troppo alta per lei. Ci piacciono i nuovi abitanti del quartiere, ci piacciono davvero tanto e aspettiamo con ansia quelli che verranno nei due grattacieli di Boeri/Catella, i sedicenti boschi verticali, che sembra siano stati acquistati quasi interamente a prezzi variabili da 7.500 € /mq in su. Fortuna che abbiamo da lavorare anche sulle nostre biciclette (una nuova inox e una corsa in cro-mo, vi terremo aggiornati) e da ultimare anche qualche restauro/ristrutturazione, sperando però che quello pubblicizzato da Donna Moderna di oggi non arrivi presto (o non arrivi e...basta).


La pubblicità, ovviamente, ci fa piacere e poi l'Orco che scrive a Donna Moderna ha anche lavorato tanti anni fa, anche prima e che uscisse, ma la bici da restaurare è questa qui sotto: a prima vista é una bella sfida... Dovrebbe essere una Peugeot con la canna superiore mobile, che si può spostare in alto per trasformarla in bici da uomo, una complicazione in più, insomma).


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