Come non essere d'accordo? E il libro è il racconto della bici che il fortunato autore si è fatto fare scegliendone in giro per il mondo i diversi componenti, raccontando la storia e l'evoluzione di ognuno di essi, chiaccherando con i produttori e i fabbricanti, riflettendo su materiali, forme, evoluzione e trasformazione della bicicletta. Certo non siamo d'accordo su tutte le sue scelte, ma molte le condividiamo e, anzi, sono le stesse che abbiamo fatto noi... e grazie ancora a Paolo Crocè, che ce l'ha fatto conoscere. Qui i primi due capitoli aggratis.

Agli Orchi non è piaciuto perché: si sono sentiti sfilare il loro libro da sotto il sedere e perché manca una foto della bici finita, che invece è in copertina nell'edizione inglese (ma l'abbiamo trovata qui ed è sloping, bleah!)
In conclusione: leggetelo e poi venite a farvi fare una bici da noi!
Robert Penn va in bicicletta per andare al lavoro, a volte per lavoro, per mantenersi in forma, fare il bagno in aria e sole, di viaggiare, di andare a fare shopping, per rimanere sani di mente, per assaporare la comunione fisica ed emotiva di guida con gli amici, per sfuggire quando il mondo sta rompendo le palle, per divertimento, a volte per impressionare qualcuno, per spaventare se stesso e di sentire la sua risata ragazzo. Ha cavalcato una bicicletta quasi tutti i giorni della sua vita adulta, in oltre quaranta paesi nei cinque continenti. Nel suo fine degli anni Venti, ha pedalato tutto il mondo.
RispondiEliminaLol ! traduzione automatica da qui: http://www.robpenn.net/index.phtml
RispondiElimina"nel suo fine degli anni Venti" è un capolavoro...