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giovedì 30 giugno 2011

Orcomeccanica: anche i telai si stortano.......

...............e nel 1903 raddrizzavano un telaio da donna utilizzando due masselli di legno di eguale lunghezza puntandoli tra la congiunzione dei tubi sella e sterzo superiore: il trucco risiede nella giusta lunghezza dei legni, nella loro durezza e nella solita fortuna del meccanico ciclista.

mercoledì 29 giugno 2011

Orcolibri: troppe imprecisioni !

Le guide Loney Planet sono celebri, di solito ben fatte, e anche gli Orchi in gioventù le hanno spesso usate per orientarsi nei loro viaggi esotici. Per cui hanno ben accolto la prima traduzione di una guida dedicata all'Italia in bicicletta (Ellee Thalheimer, "Italia in bicicletta", Edt, Torino 2010, 336 pagg, 23,50€), peccato che si sia rivelata una vera ciofeca. Nonostante ci sia una lunga nota all'edizione italiana e, a quanto scritto, molti vi hanno collaborato, ci sono diverse imprecisioni davvero non giustificabili. A cominciare dal capitolo "Salute e sicurezza". Si sa, gli americani sono di solito paranoici per quanto riguarda la salute, ma  casi di rabbia in Italia non ci sono da anni, la giardia è un parassita che di solito infetta i cani e i bovini e non l'uomo, sterilizzare l'acqua da bere facendola bollire 15 minuti, nel Paese (purtroppo) con il maggior consumo di acqua minerale in bottiglia, ci sembra un pratica alquanto inusuale. Per non parlare della quantità di farmaci e presidi che l'autrice consiglia di portare con sé nella sua "farmacia da viaggio": sembra adatta a chi intende attraversare il deserto con un fuoristrada, non l'Italia in bicicletta! Ma salute a parte, non si capisce perché il Parco Nazionale delle 5 terre diventi quello regionale di Portovenere (nella cartina) e nazionale (nel testo, pagina 85). O perché a pagina 258 d'Annunzio (e non D'Annunzio come è scritto) beve il Nepente di Oliena: notoriamente astemio il poeta non lo ha mai bevuto: “Non conoscete il Nepente di Oliena neppure per fama? Ahi lasso! Io son certo che, se ne beveste un sorso, non vorreste mai più partirvi dall’ombra delle candide rupi, e scegliereste per vostro eremo una di quelle cellette scarpellate nel macigno che i sardi chiamano Domos de janas, per quivi spugnosamente vivere in estasi fra caratello e quarteruolo. Io non lo conosco se non all’odore; e l’odore, indicibile, bastò a inebriarmi … a te consacro, vino insulare, il mio corpo e il mio spirito…Possa tu senza tregua fluire dal quarterolo alla coppa e dalla coppa al gorgozzule. Possa io fino all´ultimo respiro rallegrarmi dell´odore tuo, e del tuo colore avere il mio naso sempre vermiglio…”
E poi cos'è il "rampichino" dell'autrice che non funziona a pagina 8? Citando il sito Cinelli:"1985 - Rampichino La prima mountain bike italiana. Rampichino è un uccellino che si “arrampica” sui tronchi degli alberi. Il nome Rampichino diventa un neologismo della lingua italiana, per lungo tempo a significare mountain bike. Gary Fisher fu il primo distributore USA delle mtb Cinelli. Fondammo il primo club di mtb italiano ed organizzammo anche, la prima gara di mountain bike in Italia."Altri significati non ce ne sono, chissà cosa voleva dire l'autrice!
Eccetera eccetera...
Siamo poi sicuri che una più attenta lettura ci riserverebbe altre spiacevoli scoperte, come quella del Postello di Milano (pagina 144) chiuso ormai da più di 3 anni e di cui non esiste nemmeno più l'edificio....

Agli Orchi non è piaciuto perché: non abbiamo mai letto l'originale in americano, ma i 23 collaboratori e curatori dell'edizione italiana hanno fatto un pessimo lavoro!
Decisamente sconsigliato, si accettano segnalazioni di altre imprecisioni



martedì 28 giugno 2011

Orcomeccanica: ....le forcelle storte sono tante

e tanti sono i metodi caserecci per tentare di raddrizzarle, anche questo esce dal nostro manuale del 1903 e per applicarlo è necessaria attenzione, fortuna e capacità di adattamento. Anche questo, a volte, funziona.


Orcolibri: il fascino della bicicletta

Sono 102 le bici della collezione di Michael Embacher (il fortunato signore qui sotto), magistralmente
fotografate da Bernard Angerer e raccolte nel volume "Ciclopedia, icone e design della bicicletta" pubblicato in Italia nel 2011 da L'Ippocampo, Milano, 224 pagine, 25 €. Un libro soprattutto da guardare, studiare, sfogliare. Non tutte le biciclette (la più antica data 1922, la più recente 2010) sono ugualmente interessanti, molte sono già viste e straviste, alcune invece sono un'autentica scoperta. Un libro da guardare, dicevamo, perché le foto sono sono davvero belle e dettagliate, un po' meno da leggere, perché le scarne schede che accompagnano ogni modello sono anche ricche di errori. Ma importa poco, la gioia per gli occhi è tale che basta "guardare le figure"...Stampato in Cina come spesso accade per i libri illustrati, ha anche un ottimo rapporto qualità/prezzo. Qui potete sfogliarne qualche pagina.
Agli Orchi è piaciuto perché: dimostra ancora una volta che tutto o quasi è già stato inventato e che le bici di una volta erano spesso meglio di quelle di oggi.
Agli Orchi non è piaciuto perché: tutti i copertoni sono a "cerchietto rigido" e soprattutto perché sul libro non c'è una loro bicicletta :)
In conclusione: decisamente consigliato e indispensabile in qualsiasi ciclobiblioteca. Finoa fine agosto qui su Amazon scontato del 40%.


lunedì 27 giugno 2011

Orcomeccanica: vecchi trucchi da vecchi manuali

La voglia di "scavare" vecchi saperi continua. Questo disegno al tratto lo abbiamo trovato in un manuale del 1903. Se si è fortunati, ma sopratutto precisi è possibile che si riesca a raddrizzare in modo soddisfacente una forcella insaccata... per chi vuole provare il disegno mostra tutti gli accorgimenti per non fare disastri.



mercoledì 22 giugno 2011

A noi manca spazio! ma è un'occasione unica per voi...

Chi ci conosce sa che la nostra sede, dove facciamo (montiamo) le nostre bici (non possiamo saldarle qui perché il condominio, Pisapia e anche la Regione/ragione/Provincia non ci permettono di tenere le bombole in bottega o, ancora peggio, sul marciapiede) e dove non possiamo nemmeno verniciarle (il forno per la verniciatura a polvere che usiamo adesso è lungo almeno 30 metri), chi ci conosce, insomma, sa che che lavoriamo in 16 mq, più un soppalco con il pavimento di cristallo e un bagno grande, per portatori di handicap, che ci hanno obbligato a fare anche se la nostra bottega non potrà mai essere "pubblico esercizio".
A dirla breve, ci manca spazio e dobbiamo per forza s/vendere alcuni prototipi, per fare posto ad altri prototipi e alle bici in lavorazione. Nel dettaglio, abbiamo deciso di s/vendere alcune biciclette.

Una Nilde completa di impianto luci d'epoca (qui le caratteristiche). VENDUTA



Una Amadeo, anzi l'Amadeo originale e non replicabile (qui come al solito le caratteristiche)


Una Rondine (qui le caratteristiche)


E persino la nuova Avanzata (vedi qui) VENDUTA (ma possiamo farne un'altra uguale)


Poi qualche telaio sparso, ma quelli dovete chiederceli, così come dovete chiederci il prezzo delle bici in offerta: la base è -30% rispetto al prezzo del "su misura" (ma se avete culo risparmiate il 30% e avete una bici che vi va a pennello), meno la percentuale di usura dei prototipi stessi (variabile ma ridotta, alcuni hanno fatto qualche giro per l'Isola, altri non hanno mai superato via Pastrengo...), meno la variabile "personale": gli Orchi hanno simpatie e antipatie, manifeste e no, come tutti gli umani, ma seguono logiche che gli umani non sempre comprendono. Presentatevi e, magari ma non sperateci, potrete acquistare una Orco a un prezzo vergognosamente basso. Oppure no, come spiegava Carrol, ogni volta che il Cavaliere Bianco canta la sua canzone, agli ascoltatori “o vengono le lacrime agli occhi, oppure non vengono”: succede lo stesso anche a noi...
Enjoy!





martedì 21 giugno 2011

I libri, i libri e i libri


A noi di Orco Cicli i libri piacciono assai, ci piace scriverli, ma anche leggerli (o solo guardarne le figure, sempre che ce ne siano) e stiamo cercando di acquistare tutti quelli che ci possiamo permettere e che parlano di biciclette (ne leggiamo anche altri, ma non è questa la sede per tediarvi sulle nostre preferenze letterarie). Ormai i nostri libri "ciclici" hanno occupato in quasi doppia fila tutto lo scaffale a loro originariamente destinato.  Certo i cataloghi, vecchi o nuovi che siano, si prendono un bello spazio, ma forse sono libri anche loro. Insomma, anche se da noi lo spazio manca, non smetteremo mai di comprare libri. Nei prossimi giorni, se ne troveremo il tempo e se lo vorrete (ma anche no, il blog è nostro e il tempo anche, forse) cominceremo a recensirne qualcuno, come al solito senza condizionamenti di sorta: visto che li compriamo possiamo dirne ciò che vogliamo. A dire il vero l'anno passato un libro ce lo siamo fatto regalare per recensirlo, ma poi ne abbiamo parlato male e la casa editrice ci ha messo nella sua black-list. Però, insomma, ci piacerebbe raccogliere (come del resto stiamo già facendo), discutere (e lo faremo) e rendere disponibili a tutti i testi che hanno a che fare con le biciclette (lo abbiamo già fatto qui, in realtà con scarso successo, il catalogo del 1922 degli Hyslop Brother Limited di Toronto è piaciuto a pochi). Basta pippotti, guardatevi la foto qui sotto che è il retro di copertina del primo libro di cui vorremmo/vorremo parlarvi: è una vecchia pieghevole italiana, non una scultura o un rottame.




sabato 18 giugno 2011

Il manubrio è arrivato

Finalmente ci hanno consegnato il manubrio "Torino" anodizzato nero che avevamo fatto fare per la Nocs e lo abbiamo montato assieme alle leve rovesce. Queste ultime non ci convincono molto e probabilmente verranno sostituite, ma il manubrio secondo noi è perfetto per l'uso cittadino a cui la Nocs è destinata. Ecco i primi scatti.


venerdì 10 giugno 2011

Ariel ha cambiato nome... (ma poi ha ritrovato il suo)

Almeno secondo questo sito spagnolo che l'ha ribattezzata Hannah, prendendola dal sito di Racer Rosa, il nostro esclusivista inglese... boh? Aggiornamento: una mail e Ariel é tornata Ariel, gracias Rafael !

giovedì 9 giugno 2011

L'Avanzata è (quasi) pronta

Mancano ancora due casse in legno da 6 bottiglie, ma ci stiamo attivando per ordinarle, bere il contenuto e usare il contenitore: se qualcuno invece ha avanzato due casse (anche vuote) di buon vino da regalarci le accetteremmo volentieri, meglio ancora sarebbe trovare casse da birra, quelle con i separatori interni. Se proprio nessuno ci aiuta metteremo le solite da pera argentine, ma volete mettere quanto ci starebbero meglio due casse di Château? Comunque sia e andrà, qui sotto le prime foto di Avanzata, che per essere fatta di avanzi non ci sembra poi così male. Oltre alle casse, le manca ancora il nostro solito, indispensabile in questo caso, cavalletto doppio svizzero, ma è in viaggio, forse completo di gommini. Per il resto, osservate per favore le Michelin 47 C che abbiamo importato espressamente per le nostre bacchette, ma che sulle bacchette non ci stanno proprio... avanzi, appunto! E grazie a Cima per la targhetta No Fixed!