Orco Cicli Sas, CF e PI 06880860967, via Pastrengo 7, 20159 Milano, Italia tel +39 3396151284 info@orcocicli.com
Trovate altre informazioni, modelli, foto, notizie sul nostro sito orcocicli e su facebook

mercoledì 30 dicembre 2015

Un caro saluto a tutti


Orco Cicli ha concluso il suo percorso, il 31 dicembre 2015 sarà il nostro ultimo giorno di lavoro. 
In questi anni abbiamo sperimentato, costruito, restaurato e riparato il mezzo di trasporto a noi più caro: la bicicletta.
Ci siamo divertiti, pensiamo di aver lavorato bene e speriamo di aver soddisfatto i nostri clienti. Noi siamo orgogliosi di quanto abbiamo realizzato e rimaniamo convinti che le biciclette classiche, in acciaio con le congiunzioni, quelle che ci hanno fatto innamorare di questo lavoro, siano ancora oggi un grande prodotto.
Dopo sei anni faticosi e appassionati la nostra esperienza societaria è giunta al termine, non per mancanza di fiducia nei nostri velocipedi, ma per limiti di tempo e, forse, di energie.
Se desiderate una bicicletta nuova continuate però a cercare biciclette artigianali, possibilmente su misura, possibilmente “classiche”; non considerate rottami le vecchie biciclette da restaurare e, soprattutto, continuate ad andare in bicicletta!

Grazie a tutti i nostri amici e clienti.
Gli Orchi

martedì 4 agosto 2015

AGOSTO 2015


Resteremo aperti quasi sempre e quasi tutto il mese, ma se ci chiamate prima (0245498444 -3396151284) per accertarvene o per fissare un appuntamento è meglio. Grazie.

giovedì 14 maggio 2015

MAINO SUPERSPORT


Non bisogna farsi ingannare dal nome, perché la Supersport della casa alessandrina è in realtà una bacchetta con freneria completamente interna. Quella che abbiamo avuto per le mani è ancora perfettamente funzionante e integra, tranne per il carter marcato Bianchi che però si adatta perfettamente al telaio Maino. Nel 1937 costava uno sproposito, più delle specialissime da corsa. Del resto la bicicletta vanta soluzioni originali ed è anche assai leggera. Qui sotto una pagina tratta dal catalogo Maino del 1937 e qualche scatto fatto fuori dalla bottega. Buona visione.





giovedì 19 marzo 2015

«FRII SPRING CECCUP»


Dal 20 marzo a tutto aprile Orco Cicli, come da tradizione, vi offre la possibilità di effettuare gratuitamente un completo check-up della vostra bicicletta. Prenotando la visita per telefono o per mail potete far verificare in tempo reale (ci vorrà circa un quarto d'ora) lo stato di salute della vostra bicicletta. 
Senza farvi pagare nulla controlleremo, se volete anche assieme a voi:
Telaio, parafanghi, portapacchi, sella e reggisella
Ruote (coni, centratura, stato dei copertoni)
Movimento centrale, guarnitura e pedali (giochi, deformazioni, scorrevolezza)
Freni (funzionamento, stato dei pattini, delle guaine e dei cavi, necessità di regolazione)
Serie sterzo (scorrevolezza, giochi, necessità di regolazione)
Cambio (se c'è) e trasmissione (funzionamento, stato di usura della catena)
Luci e dinamo (funzionamento)
Alla fine potremo dirvi come sta davvero la vostra bicicletta e, se lo volete e se sono necessari, il costo degli eventuali interventi per rimetterla in salute.

In ogni caso, vi lubrificheremo gratis la catena e, se ne avrete bisogno, vi presteremo una pompa perché possiate gonfiarvi da soli le ruote. 


Perché noi di Orco Cicli le biciclette le facciamo, le restauriamo, le ripariamo e, soprattutto, vogliamo bene davvero alle bici e a chi le usa. 

martedì 17 febbraio 2015

L'ultima Grendel

Ve lo abbiamo già scritto: Sturmey Archer non produce più i mozzi a 5 velocità classici, quelli che tutto sommato ci piacevano e ci piaceva montare e li ha sostituiti con degli enormi padelloni che pesano più del doppio e non hanno più la tradizionale catenella. Per cui questa che potete vedere qui sotto è l'ultima Orco Cicli con lo Sturmey 5. Le sue altre caratteristiche, tratte dalla scheda di lavorazione, sono queste:
Telaio su misura in acciaio con tubi calibrati Deda Zerouno e giunzioni microfuse, serie sterzo Campagnolo Record, colore a polvere più trasparente RAL  9005 nero intenso. Cerchi a doppia camera Ambrosio Keba  36 raggi inox in terza, mozzo anteriore Miche e posteriore Sturmey Archer 5 V con comando a manettino sul manubrio. Freni Tekrto 559, parafanghi Sks neri, guarnitura Sturmey Archer 48 denti, pedali in alluminio simmetrici, portapacchi posteriore Tubus Locc con aggancio per antifurto Abus (portata 40 kg), carter Hebie in striscia di alluminio, coperture Schwalbe antiforatura da 28 mm, pipa in alluminio, manubrio in alluminio piega "Torino", sella Brooks Flyer Special nera e manopole Brooks in pelle e alluminio in tinta con la sella. Cavalletto doppio, impianto luci a dinamo Busch & Müller con condensatori, pompa a telaio.

Ecco le foto che siamo riusciti a scattare prima della sua partenza per Bozen, secondo molti la più ciclabile città italiana.








sabato 7 febbraio 2015

Ciclobby? No grazie !

Stamane in bottega è arrivato un anziano e gentile signore carico di opuscoli e notiziari di Ciclobby, storica associazione cicloambientalista di Milano, aderente alla Fiab e nostri vicini: la loro sede è in fondo alla nostra via, ci conoscono e li conosciamo ancora da prima di aver aperto la bottega...
« Posso lasciarglieli? Così li distribuisce ai suoi clienti e nell'ultima pagina del notiziari c'è poi l'elenco delle ciclofficine e dei negozi di Milano...»
- Un rapido sguardo agli esercizi commerciali amici della bici dove tra l'altro si può ritirare il notiziario e il calendario delle nostre (cioè loro iniziative) che ci vuol lasciare per diffonderle urbi et orbi mi fa però scoprire che Orco Cicli non è presente, anche se ci sono tanti altri ciclisti tra cui molti famosi per la loro imperizia, almeno a sentire quello che ci raccontano molti loro ex o mancati clienti.
Capita anche questo nel simpatico mondo milanese della bicicletta: c'è chi dichiara una bici non riparabile per rifilargliene una nuova, chi proprio si rifiuta di riparare alcune tipologie di bicicletta (quelle a bacchetta o con i freni a tamburo, per esempio), chi proprio non sa fare questo mestiere, chi non sa mettere o togliere una chiavella e rifare un movimento centrale, per cui una bella cartuccia di plastica, una guarnitura di tòlla e via tutto il resto, ecc. ecc.
Ma torniamo a Ciclobby e al gentile signore che non si è presentato per cui non ne conosciamo il nome. Gli abbiamo fatto notare che non non c'eravamo tra i negozi milanesi e chiesto ragione di questa assenza.
«Se non ci siete -ci ha risposto- vuol dire che non avete pagato»
- Scusi -gli abbiamo fatto notare- ma per farvi pubblicità gratis, diffondere il vostro materiale e concedere anche "sconti, offerte e omaggi per i soci" dobbiamo anche pagare? E voi segnalate chiunque vi paghi, anche se non è capace di fare il suo mestiere o/e è anche un po' ladrone?
« Certo che sì, nulla è gratis a questo mondo e noi non parliamo mai male di nessuno».
Gli abbiamo reso il suo materiale e lo abbiamo invitato, gentilmente perché gli Orchi saranno pure orchi ma sono educati, a uscire dalla nostra bottega. Mai più Ciclobby, grazie.

giovedì 5 febbraio 2015

Addio Sturmey Archer !

Il primo mozzo Sturmey Archer con cambio integrato a tre velocità risale al 1902. Lo potete vedere qui sotto.


Dal 1924 esiste anche in versione a cinque marce:


E fino ad oggi sono entrambi rimasti in produzione, quasi immutati. Noi li abbiamo usati spesso perché robusti, praticamente esenti da manutenzione (anche se abbiamo imparato a restaurare quelli antichi), ultraclassici con il loro tradizionale comando a catenella che ci piace montare con filo esterno e la rotella applicata al tubo verticale del telaio. Nella versione recente in alluminio  l' SRF5 era tutto sommato compatto e relativamente leggero: 1090 grammi con una flangia da 67 mm. 


Insomma, un buon mozzo dal sapore vintage che abbiamo spesso proposto e montato sulle nostre bici. Noi non facciamo magazzino, non abbiamo né lo spazio né i soldi per farlo e di conseguenza quando ci ordinano una bici facciamo la spesa a nostra volta. Tutto bene sino a oggi, l'importatore italiano della Sturmey Archer è poi a Milano ed è un nostro storico fornitore per tanti componenti. Però aveva finito i mozzi a 5 velocità, erano rimasti solo quelli a contropedale che proprio non ci piacciono, nessun problema, per altro, sarebbero arrivati ai primi di febbraio. E sono arrivati, infatti, ma non gli SRF5 a cui siamo abituati: non li fanno più e sono stati sostituiti da un nuovo modello che si chiama  RX-RF5 (vedi foto qui sotto), pesa 1980 grammi è un padellone con una flangia da 95.5 mm e... non ha più il comando a catenella ma un comando rotativo tipo quello dei Nexus Shimano, a cui per altro assomiglia. Insomma, addio Sturmey Archer !
E per la bici che ci hanno ordinato (a questo punto l'ultima Orco con lo Sturmey) e che è in costruzione abbiamo dovuto cercarlo in Inghilterra e comprarlo online a un prezzo spropositato, anche se ovviamente per il nostro cliente non cambierà nulla, salvo forse un leggero ritardo nella consegna, accidenti a noi e accidenti alla Sturmey, un altro mito caduto.




sabato 31 gennaio 2015

Orcellana forever !

La nostra Orcellana (anzi l'Orcellana di Adriano perché è la sua bici) non cessa di stupirci. Oggi è apparsa in un lusinghiero articolo sul blog Gessato. Lo potete leggere qui. E grazie all'autore, Davide, che del blog è anche il fondatore.


venerdì 30 gennaio 2015

Aggiornamento: la Vrum piace (almeno all'estero)

Sembra che il nostro telaio, quello che abbiamo progettato per Vrumbike,  piaccia davvero, almeno nella sua versione Cattiva, che poi è quella che preferiamo anche noi e per cui stiamo lavorando adesso a una versione estrema (tipo 57x12 con piega corsa). Godetevi e traducetevi comunque queste segnalazioni in svedese, in inglese e in tedesco. Chissà se anche anche in Italia qualcuno dei miei ex colleghi vorrà parlarne (ma forse lo faranno solo quando il sito sarà anche in italiano)...


lunedì 19 gennaio 2015

VRUM VRUM !

Ci abbiamo lavorato a lungo e ci siamo impegnati anche parecchio, ma finalmente l'e-bike che abbiamo progettato è online (e anche in vendita). Potete vederla qui (per adesso solo in inglese, ma così fate esercizio). E stay tuned perché ci sono altre novità in arrivo...


lunedì 5 gennaio 2015

Anno nuovo e sito (quasi) anche

Abbiamo approfittato delle feste per vincere la nostra tradizionale pigrizia informatica e mettere finalmente mano al nostro sito e aggiornarlo un po', aggiungendo parecchie foto, qualche restauro, alcuni articoli su di noi e rifacendo anche il sito della Spicciola (che nessuno, o quasi, va mai a visitare, chissà perché).  I lavori sono ancora in corso e qualche errore ancora online. Se ne trovate e volete segnalarceli, grazie in anticipo. Non diteci però che funziona male sui telefoni, perché lo sappiamo già. Per fare il nostro sito, rigorosamente in bottega e quasi a mano come tutte le nostre biciclette, usiamo purtroppo un software non più aggiornato da 2009 e che non prevede ottimizzazioni per i mobiles. Se avremo tempo e voglia cambieremo tutto nel 2015, ma significa rifare proprio tutto da capo e come si diceva, siamo assai anziani e pigri, soprattutto per quanto riguarda l'informatica, la rete ecc ...


giovedì 18 dicembre 2014

Siamo ancora qui...

Orco Cicli, anche se ha da un po' di tempo tralasciato il blog, esiste e resiste. Insomma, siamo ancora qui in Pastrengo al 7 a fare e restaurare (soprattuto) e (da qualche tempo) pure riparare biciclette. Solo che siamo un po' stufi e stanchi del web, che ci ha sempre garantito tanta visibilità e pochi quattrini. Siamo anche stati coinvolti, embedded, direbbero gli anglofoni, in progetto di cui non possiamo dirvi ancora nulla, ma che quando sarà concluso e diventerà produzione (e manca poco, finalmente) potremo ovviamente segnalarvi i relativi link (e di nuovo accidenti agli anglofoni):  "I've seen things you people wouldn't believe..."  Cogliamo questa occasione per non augurarvi buon natale (che al babbo abbiamo smesso di credere da un sacco e al bambino non abbiamo mai creduto) e forse nemmeno buon anno nuovo, perché a confindustria non abbiamo mai dato ascolto. Però, voi che ci leggete, statevi tutti bene!


mercoledì 8 ottobre 2014

Tolla 2.0

In realtà il nome dovrebbe essere Tolla 3.0, perchè la 2.0 l'abbiamo consegnata ahimè senza foto decenti per la pubblicazione per colpa dell'Orco che scrive ed era molto simile, a parte il colore. La Tolla 2.0 o 3.0 che dir si voglia la potete vedere qui sotto, nella sua elegante tinta tolla, appunto, e completa di portapacchi Tubus Cargo Evo: 25 anni di garanzia e 40 kg di carico! Per il resto i soliti componenti da noi scelti e selezionati non senza fatica: guarnitura "F.Gimondi" Fsa, cambio Sturmey Archer nel mozzo a 5 velocità, carter Hebie sapientemente lavorato dall'Orco piccolo per eliminare l'orrendo attacco posteriore in plastica fumé che solo i tedeschi può piacere, parafanghi Sks con attaccaglie inox, ruote fatte da noi con cerchi Ambrosio Evolution e 36 raggi inox, mozzo anteriore a sgancio rapido (questa volta Shimano), sella e manopole Brooks, of course, freni ciclocross con un inedito, per noi, tirante anteriore centrale in pressofusione, serie sterzo Campagnolo Record, otto tubi Columbus Cromor e giunti in microfusione. Eccola prima della partenza per Bologna.








mercoledì 1 ottobre 2014

lunedì 29 settembre 2014

Ci vediamo a Expogate?

Da martedì 30 settembre alle 18.30 e fino a venerdì 3 ottobre alle 19.00 potrete trovare anche la nostra NocsORCA a Expogate in largo Cairoli a Milano. Vi aspettiamo. Martedì alle 18.30 ci saremo anche noi...

sabato 20 settembre 2014

Giò Pozzi?! (Aggiornato)

Giò Pozzi ?! il Corriere non è più quello di una volta...In città, si moltiplicano gli indirizzi cycle-chic. Combatte la sua battaglia contro l’alluminio e il carbonio, a favore dell’acciaio, l’ex architetto-ciclomeccanico Giò Pozzi (?! Mariateresa, mi chiamo Pozzo, non Pozzi...) di Orco Cicli (nella foto). Nel suo “antro” prendono forma biciclette sartoriali la cui fabbricazione richiede ben 9 misure antropometriche: «Il telaio da donna» nota «è fatalmente meno efficace: per la tua prossima uscita dovrà essere maschile». 
Il copia-incolla è diventato una prassi nella mia ex-professione. Su Stile.it ricompare "Giò Pozzi" in un sunto evidentemente tratto dal pezzo del Corriere: Tra questi Orco Cicli di Giò Pozzi, preferisce l’acciaio al rude alluminio, e fabbrica pezzi dal sapore unico e inconfondibile... Complimenti vivissimi a entrambi i miei ex-colleghi !



mercoledì 17 settembre 2014

Ci hanno dato un premio...

Un'iniziativa di Kijiji

Certo mica solo a noi, per farsi pubblicità l'impronunciabile Kijiji ha deciso di premiare altri 33 siti che si occupano di biciclette e lo stesso ha fatto con altre dieci categorie di contenuti. Un premio diffuso, quindi, ma che male non fa....

lunedì 8 settembre 2014

Ariel turchese pastello

Come tutte le Ariel è una bicicletta piccola, con ruote del 26 e canotto sella ribassato, progettata apposta per chi tanto alto non è. I tubi sono calibrati (tranne quello curvo, perché a piegare i Columbus si fanno le grinze), i cerchi sono preziosi Nisi vintage in alluminio, la guarnitura una Sturmey Archer così come il mozzo a tre velocità comandato dal manettino tradizionale con cavo esterno e rotella. Il manubrio Torino è impreziosito dalle manopole Brooks in tinta con la sella e dalle leve Dia-Compe replica delle Weinmann. Davanti c'è un pratico cestino asportabile con bloccaggio rapido, ideale per fare la spesa, mentre i parafanghi sono inox ma verniciati in tinta, il carter è  un Hebie in alluminio a striscia e i copertoni Schwalbe nero/panna antiforatura. Una bicicletta leggera, insomma, perfetta per la città, grazie anche al manubrio alto che permette a chi la porta di guardare avanti e pedalare in relax.









venerdì 5 settembre 2014

836 giorni fa Dario Pegoretti mi ha detto...

L'Orco che (anche) scrive, anni or sono e per tanti anni, ha fatto un altro mestiere. Il giornalista o lo scribacchino che dir si voglia, anche se in realtà passava più tempo a organizzare il lavoro altrui, metterlo in pagina, sistemare i congiuntivi e la punteggiatura, ecc. Un uomo di redazione, insomma, anche se scrivere non gli dispiaceva (e forse non gli dispiace ancora, ma solo su questo blog). Molti però gli chiedono perché ha smesso di farlo altrove. Per tante ragioni, forse. Perché nessuno più lo cerca, perché pochi pagano e quando pagano pagano tardi e male, perché da anni riceve dagli editori certificazioni in cui dichiarano che nulla gli devono di diritti perché i suoi libri sono invenduti (oppure che gli devono pochi euro, che tanto poi non gli danno, per libri che tutti cercano perché esauriti e non ristampati), o anche richieste di ricontrollare, evidentemente senza compenso alcuno, testi da lui scritti in previsione una seconda o terza edizione (questo però capita solo per i libri di cui ha ceduto tutti i diritti all'insegna di pochi, maledetti e subito). Insomma, torniamo a noi e alle biciclette. Quando più di due anni or sono una rivista che di solito si occupa di moto gli ha chiesto se poteva andare a intervistare nientemeno che Dario Pegoretti, c'è andato di corsa e volentieri è partito in treno all'alba verso Reggio Emilia, è salito sulla macchina del fotografo, lo ha accompagnato da Dario, ha intervistato il Maestro, è tornato a Reggio in macchina e a notte fonda, in treno, a Milano. In un paio di giorni ha anche consegnato le sue fatiche alla rivista in questione. Poi ha atteso, invano. Non il pagamento, che caso straordinario e dopo tre diversi tentativi di fatturazione è riuscito ad avere dopo "soli" 6-7 mesi, anche se con una formula strana Gentilissimo collaboratore come da nostra telefonata le confermo che non accettiamo i diritti d’autore su tutto cio’ (sic) che non è disegno od (sic) illustrazione. Boh, i testi non sono compresi nel diritto d'autore, è notorio... Quel che ha atteso invano è l'uscita dell'intervista in questione che solo oggi, trascorsi 836 giorni dalla stessa, è stata pubblicata sul mensile Riders. Corretta e aggiornata? Manco per sogno, gli hanno chiesto un aiuto per le didascalie, mica di verificare, aggiornare, controllare la stessa, nemmeno gratis...

PS: l'Orco che scrive ha da tempo una Luigino, ancora di quelle con la testa di forcella BUONASERA SIGNORINA che oggi nemmeno Dario ha più, e che ha acquistato usata ma praticamente nuova quando era molto più ricco di adesso, ha usato per viaggiare e con cui, in discesa si intende, ha superato la massima velocità "da lui raggiunta" anche con gli sci o altre macchine a propulsione umana...