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sabato 18 agosto 2012

Cose agostane


Il mese di agosto è uno strano mese, molti posti sono chiusi, chi ha potuto è partito per luoghi più freschi di questa rovente città.
Gli orchi sono in bottega in modo discontinuo, e quasi esclusivamente per appuntamento.......nonostante questo in questi giorni sono capitate tre riparazioni "insolite": un deambulatore per anziani con filo freno rotto e due ruote di carrozzina per disabili forate.
Tempo fa avevo lungamente disquisito con un amico "handy" sulle carrozzine e sulle problematiche di riparazione, era stato interessante, ma puramente accademico: a distanza di anni e facendo ora riparazioni al pubblico mi sono accorto che alcuni di quei discorsi e consigli sono preziosi. Mi sono serviti per fare al meglio il mio lavoro, ricordo in particolare un ragionamento sull'equilibrio di frenata dei deambulatori e come sia importante concordare ogni modifica di efficienza  con l'utilizzatore.
Oggi posso dire che gran parte delle riparazioni di questo tipo sono comuni interventi da ciclista mediamente esperto, basta avere quattro ricambi dedicati e  un poco di voglia.....
orco meccanico

domenica 12 agosto 2012

Colnago ?

È arrivata con la ruota bucata. L'abbiamo riparata ma il giorno dopo ha riforato e l'abbiamo ririparata, ovviamente aggratis.  È una bicicletta con telaio di alluminio bello grezzo, ma ruote a medio profilo Ambrosio, mozzi Miche, tutta marcata Colnago.  Pagata 80 euro dall'attuale proprietario che la comprata da un amico che dice di averla pagata 300. Per noi è un fake, un falso, ma qualcuno ci ha detto che potrebbe davvero essere davvero una Colnago, di quelle che non pubblicizzano e non ci sono (ovviamente) sul sito. Anche sul web non ne abbiamo trovato traccia, anche se abbiamo scoperto che esiste un "Colnaghi bike" che ne costruisce una mooolto simile. Insomma, saperlo!



Ma in queste calde giornate agostane si scopre di tutto.
C'è chi arriva in auto con la bici nel bagagliaio e si rifiuta di pagare il cambio o la riparazione della camera d'aria posteriore. 
Come 15 euro? 
Veramente è scritto fuori, lo facciamo subito, usiamo camere d'aria di buona qualità (Schwalbe o Michelin) che costano di più ma che non vanno gonfiate ogni 5 giorni e che, di solito, non si sgonfiano da sole. 
Troppo caro, pensavo di spendere 5 euro! 
E si è ripreso la sua bici, l'ha ricaricata in auto e se ne è andato. 

Del  resto, agosto a Milano è anche questo. Ma noi ci teniamo al nostro servizio "SUBICITO", che al di là del nome infelice, vuol dire che le biciclette le ripariamo subito (tanto non avremmo spazio per tenerle), cerchiamo di farlo bene, usiamo solo ricambi di buona qualità: i nostri fili freno sono in acciaio inox, le guaine teflonate, i tacchetti freno i migliori che troviamo sul mercato (lo sappiamo, spesso meno buoni di quelli originari, ma la colpa non è nostra e quelli originari sono spesso ormai cotti), le camere d'aria solo di marca. Poi facciamo anche riparazioni che altri non fanno o fanno molto a malincuore: movimenti centrali, freni a bacchetta, sostituzione raggi e centratura ruote, chiavelle... Certo non tutto è facile da fare e nemmeno da spiegare. Capita che qualcuno non capisca come per riparare una bici quasi nuova che all'origine è costata poco, troppo poco, ci vogliano a volte quasi più soldi di quelli che è costata. O che chi ha acquistato per una manciata di euro una bici vecchia, ma malconcia, ci chieda di riparare la foratura senza cambiare il copertone marcio (così fora di nuovo subito), o di mettere a posto un solo freno su due che non vanno. Poi li incontri a bere aperitivi che costano più della riparazione che non hanno voluto fare, ma è una scelta loro: buon happy hour ! Insomma, da quando a gennaio di quest'anno abbiamo deciso di fare anche riparazioni abbiamo scoperto un mondo nuovo.
Quelli che sono arrivati da noi perché siamo i soli capaci a riparare i cambi nel mozzo e/o le bici a bacchetta.
Quelli che hanno una bici da corsa in carbonio ma il cambio nessuno è mai riuscito a regolarlo.
Quelli che hanno forato e basta e vogliono subito ripartire e che a volte arrivano anche con la camera d'aria nuova e ci chiedono solo di montarla.
Quelli (sono tanti) che hanno recuperato una bici dalla cantina/soffitta e che vogliono provare a farla funzionare di nuovo.
Quelli (sono meno) che vogliono fare un restauro conservativo...
Per il resto, i nostri prezzi sono esposti (in basso a sinistra, in vetrina), facciamo sempre e da prima delle polemiche la ricevuta fiscale, ma sono più cari, senza dubbio, di chi prende appuntamenti per fare riparazioni la settimana dopo e di chi fa cattive riparazioni con materiali scadenti.
Però abbiamo notato quest'anno sempre più bici vecchie o antiche in giro e questo ci fa molto piacere: in più bici e meno auto speriamo sempre..

mercoledì 25 luglio 2012

Dall'ultimo numero di E...

...nel senso che è il numero del mensile di Emergency da oggi in edicola e che è l'ultimo perché il mensile in questione chiude e dopo questo basta, pubblichiamo l'intervista che ci hanno fatto, all'interno di uno speciale dedicato alle biciclette. Peccato per il mensile che non era poi fatto male...



martedì 24 luglio 2012

7 лучших велосипедных мастерских

Ci hanno citati anche in Russia: (proprio mentre l'Orco che scrive si sta rileggendo Guerra e pace, ops, Война и миръ) la nostra modesta bottega è apparsa tra le migliori 7 botteghe di bici al mondo (7 лучших велосипедных мастерских) sull'edizione in cirillico di AD. Peccato che abbiano detto che per avere una nostra bicicletta bisogna per forza venire da noi a Milano. Abbiamo scritto all'autore, correggendo l'informazione sbagliata e lui ci ha risposto YPA!, che forse vuol dire Evviva! Adesso aspettiamo solo gli ordini degli oligarchi, (sempre che: Essi vengono rimossi dalla misura umana, come sarti, come dice Google Translator)

(google translate, sic!)

Fa piacere

Fa piacere sapere che, forse e ogni tanto, anche noi serviamo a qualcosa. Ci scrive infatti Pietro Tarsitano (Visual artist / Graphic & Web Designer): grazie per avermi insegnato a raggiare :) e ci allega la foto che potete vedere qui sotto.  Noi lo abbiamo ringraziato per aver acquistato il nostro libro, ma se l'editore si decidesse a pagarci i (pochi) diritti d'autore maturati, lo avremmo ringraziato più volentieri.



venerdì 20 luglio 2012

Dettagli di stile

Si chiama Bardelli, come l'omonimo e celebre negozio di abbigliamento di Milano, con cui però non c'entra nulla. È invece un telaista attivo a Gallarate almeno fino a metà degli anni '80, a giudicare dal (brutto, forse il più brutto mai prodotto dall'azienda vicentina) gruppo Campagnolo Victory montato su questa bicicletta. Ma a prescindere dal gruppo, quello che la rende interessante sono i dettagli: forcellini posteriori Campagnolo cromati e forati, foderi alti Columbus, anch'essi cromati e pantografati, forcella Columbus cromata e pantografata, verniciatura bianco perlaceo arrivata quasi integra sino a oggi. Insomma, una gioia per gli occhi e una qualità di finitura raggiunta da un, tutto sommato, oscuro telaista oggi quasi inarrivabile anche per più blasonati costruttori sopravvissuti. Non ci stancheremo mai di ripetere che le bici di un tempo sono fatte meglio, molto meglio, di quelle di oggidì.
Questa, registrato il cambio, sostituiti cavi, guaine e palmer è pronta per l'Eroica: buon viaggio!







mercoledì 18 luglio 2012

La Iskra è chic (a volte ritornano)

Sarà il caldo, sarà che ramata non riusciamo più (almeno non ancora) a farla, ma la Iskra sta conoscendo un nuova giovinezza. Scelta come foto di apertura di un articolo di Traveller/Vanity Fair sulle bici à la page, è stata anche interprete di un videoclip dei Combostar in arrivo a giorni (qui gli scatti sul set).





venerdì 6 luglio 2012

È partita oggi...

...va in vacanza in Croazia, poi finalmente arriverà alla sua destinazione finale, Caen, il capoluogo del Calvados e del relativo trou normand. Come al solito ci spiace veder partire le nostre creature e non basta la vil moneta che ne ricaviamo a consolarci. Eccola comunque, la nostra Rondine verdeazzurro mare, con tanto di cambio a 7 velocità, portapacchi posteriore e portacestino anteriore. Buone vacanze a lei, alla sua proprietaria (è per lei stata una sorpresa) e anche a noi che non le faremo: abbiamo confermato oggi la nostra apertura agostana al censimento comunale (il logo in alto a destra), chiedendo solo la cortesia di un preavviso telefonico (e magari una birra ghiacciata) a chi vorrà portarci la bici da riparare affrontando la calura estiva.


sabato 30 giugno 2012

Concorso: cosa vuol dire?

Oggi tra la messa a punto di due belle bici da corsa vintage, una Pogliaghi montata con un per noi inedito gruppo Simplex dorato e una Bardelli di Gallarate montata Campagnolo ma con un gruppo non eccelso (il Victory), ci hanno chiesto la solita riparazione d'urgenza a due bici marcate Delma Liberty Line. L'abbiamo naturalmente fatta al volo ma ci è caduto l'occhio su una decalcomania presente sul tubo di verticale di entrambe.


Ci siamo chiesti cosa voglia dire "Garanzia Produzione propria Artigianale", con tanto di maiuscole messe a caso e, soprattutto, cosa voglia dire la frase sotto, che ci sembra in inglese, "ASSEMBLED IN ITALY".  Se qualcuno ce lo spiega non vince nulla, ma se la spiegazione e la traduzione ci convince gli offriamo un caffè al Blu. Se poi qualcuno riesce a trovare una sede plausibile della Delma e a presentarci uno degli artigiani che le assemblano in Italia, gli offriamo anche un aperitivo, sempre al Blu, si intende. Buona caccia!

lunedì 25 giugno 2012

C'era una volta l'Eicma

La prima edizione dell' Esposizione Internazionale Ciclo Motociclo e Accessori risale addirittura al 1901 e, anche se nel corso degli anni ha cambiato sede e periodicità sede più volte, è stata per decenni la più importante fiera europea del settore.  Poi è scomparsa. Eurobike, sia pure nata solo nel 1991 a Friedrichshafen l'ha rapidamente superata, non senza colpe da parte degli organizzatori italiani. Fortuna che in Italia in pochi anni Expobici di Padova è rapidamente cresciuta, sino a diventare, per numero di visitatori, la seconda fiera in Europa. Noi tapini di Orco Cicli ci siamo sciroppati due anni fa un viaggio in Germania (e ne siamo tornati esausti) e l'anno passato ci siamo "accontentati" di Padova (e ne siamo tornati meno esausti e abbastanza soddisfatti). Non siamo nemmeno andati però all'Eica (adesso si chiama così perché ha perduto il Motociclo) che l'anno scorso hanno fatto a Milano (in luglio?) con ben ... 70 espositori, meno della metà di quelli presenti nel 1934. E come noi, molti non sono andati a visitare l'Eica di luglio: noi a dire il vero ci saremmo anche andati, visto che l'hanno fatta a Milano City e nemmeno a Rho, ma nessuno ci ha avvisato che c'era. Per fortuna c'è Padova che cresce... Ma quest'anno cosa hanno pensato quelli dell'Eica (che poi sono l'Ancma, l'Associazione Nazionale Ciclo Moto Accessori che aderisce a Confindustria)? Di fare guerra a Padova organizzando una Fiera del Ciclo a Verona una settimana prima di quella di Padova. Perché? Non lo sappiamo e non lo capiamo. Per adesso l'elenco degli espositori previsti (qui quelli di Verona, qui quelli di Padova) vede ancora in testa i padovani, anche se sembra che i soci Ancma siano stati praticamente cooptati per Verona. Insomma, una volta in Italia avevamo una fiera importante per le biciclette. Poi l'hanno uccisa, ne è nata un'altra e quelli che hanno fatta nascere e poi ucciso la prima adesso vogliono uccidere la seconda, che non hanno fatto loro, con la speranza di far nascere una terza tutta loro... Complimenti all'Ancma, ma dalla Confindustria che altro aspettarsi?


sabato 23 giugno 2012

Nocs SBT

Si chiama SBT che potrebbe voler dire Super Bike all Terrain, ma che ha un altro significato riservato e rivelato solo agli iniziati. Comunque sia, è un telaio corsa in acciaio inox interamente satinato a mano e montato con un gruppo Miche Sporting 10 V Triplo ruote comprese. I copertoni antiforatura Schwalbe Delta Cruiser da 700 x 28 ci stanno al pelo, ma assorbono perfettamente il pavé cittadino e le danno il grip sufficiente per affrontare anche fuoristrada non troppo impegnativi. Una bici polivalente, quindi, che nonostante 1.100 g di coperture pesa circa 10 kg e che è piacevolissima da portare grazie anche alle caratteristiche uniche dell'inox, flessibile ma molto reattivo.











mercoledì 20 giugno 2012

Dialoghi



A Milano oggi sembra di nuotare nella melassa. Per fortuna la bottega è così piccola che la nostra sfigata pompa di calore che non è mai riuscita a riscaldarla d'inverno riesce a raffrescarla d'estate. Per cui dentro si sta bene. Ma poi arrivano le riparazioni.

Oggi l'Orco originario è via per lavoro (lui per fortuna sua ne ha ancora un altro, quello che gli dà da vivere), in bottega c'è solo l'Orco che scrive gratis.

L'Orco che scrive difende la bottega, ma:
- Io ho una bacchetta del 1953, ma il coso, lì dove girano i pedali si smolla sempre, me lo potete riparare?
Certo, se ce la porta e ce la lascia  e se non è danneggiato il telaio possiamo farlo.
- non può essere danneggiato il telaio, lo so (ndr?) ma me lo hanno fatto altri e balla...
Va bene ce la porti e vediamo cosa si può fare...
- ma non lo fate subito, mentre io aspetto?
Veramente a fare un movimento centrale di una bacchetta ci vuole un po' di tempo...
- No perché io di solito vengo in macchina a lavorare e posso venire in bicicletta magari venerdì, ma poi alle 2 finisco...
Allora ci confermi se viene venerdì alle 9 e per le 14 sarà pronto... ( non verrà mai)...

Al telefono: ho forato la ruota davanti quando posso venire?
Approccio decisamente migliore, salvo che poi ha ci ha chiesto di cambiare anche i pedali. Fatto. Poi cambiata anche la camera d'aria anteriore e rimontata la ruota abbiamo scoperto che non girava nulla. Freni sbilanciati? Cerchio storto? Coni da registrare? Nemmeno per sogno, mozzo di ruota anteriore che striscia nei bulloni che fissano il portapacchi. Insomma, qualcuno ha cambiato la ruota davanti senza controllare cosa potesse accadere. E noi come al solito ci becchiamo l'indagine e la soluzione (bulloni più corti).


Ma per finire arriva una signora con una Rossignoli  ruote 26 e il copertone anteriore aperto a metà.
- Mi hanno detto che dovrei cambiarlo, quanto costa?
Copertone e camera d'aria costano 32 euro, ma non sono sicuro di avere il ricambio, se vuole lo cerco..
- Si grazie...
Cercato, trovato e proposto, mi sono sentito dire che, no, era troppo caro: dirlo prima no?

...sarà colpa della melassa...



martedì 19 giugno 2012

Senza freni...


Mica è facile oggi trovare dei buoni freni per le biciclette. I caliper di una volta, gli eterni Universal per le bici con i parafanghi, tutto sommato funzionavano meglio delle copie scadenti oggi in commercio. Un tempo c'erano freni a ganascia "caliper" di diversa lunghezza: per le bici da corsa, per le bici sport con il parafango e persino ultralunghi per le bici da donna e da passeggio. Tre diverse lunghezze, insomma, asimmetrici (davanti il meccanismo di  trazione è a sinistra, dietro anche, mentre adesso davanti è a sinistra e dietro a destra), con la possibilità di far arrivare la guaina dall'alto o dal basso invertendo ferma guaina e morsetto. Una volta, insomma, i freni esistevano di diversa foggia e misura. Oggi non è più così. Si trovano ancora i caliper corti, asimmetrici, per le bici da corsa, quelli medi e lunghi ci sono, ma non li importano in Italia o, se li importano, sono solo quelli simmetrici. E anche quelli asimmetrici che si trovano solo all'estero, non permettono più di rovesciare la guaina (non vanno bene insomma, per le bici da donna) e se uno vuole comprarli in Italia contatta l'importatore (che non li ha a catalogo) e gli rispondono:« E' possibile ordinare questi freni per consegna a fine luglio. L'ordine minimo è però di 100 set per modello e i termini di pagamento è 70% all'ordine e 30% prima della consegna in Italia». Condizioni di favore, insomma, per chi come noi fa bici su misura e su ordinazione... Allora che fare? I V-brake che hanno ucciso i caliper non ci piacciono, di importare qualche freno lungo uno ad uno dall'estero, pagandolo a prezzo pieno più le spese di spedizione non abbiamo più voglia. Proviamo allora a sperimentare e montiamo su un prototipo dei freni da ciclo cross. Brutti, sporgono come ali di pipistrello, e non sono per niente facili da montare perché richiedono l'installazione di collari fermaguaina nella serie sterzo e nella brugola del canotto reggisella. Dietro pochi problemi, anche se le brugole reggisella che vendono oggi non hanno la tacca prevista nel collare e quindi quando si alza o si abbassa la sella bisogna dannarsi per mantenere il fermaguaina in linea con il freno. Davanti, invece, non vendono più fermaguaina per forcelle da un pollice, ma solo per quelle da un pollice e 1/8, quindi si va con materiale vintage. Per una volta il vintage non ci è stato favorevole: abbiamo montato due fermaguaina con sgancio rapido, vintage si intende, che si sganciavano da soli allentando i freni alla seconda frenata. Sostituiti con due più semplici e fissi, abbiamo risolto molti problemi e scoperto che i freni cliclocross hanno un'efficienza straordinaria, frenano alla grande anche su cerchi non rettificati, nonostante ce li abbiano forniti con quattro tacchetti destri e nessun tacchetto sinistro. Il nostro spacciatore di freni ciclo cross ci ha promesso i due tacchetti sinistri, ma non ce li ha ancora forniti...aspettiamo, ma intanto, anche così, frenano meglio di qualsiasi V brake: la nostra tester ne è entusiasta...






domenica 17 giugno 2012

Mi piacciono le biciclette...


... mi piacciono le biciclette, mi piace costruirle, mi piace ripararle e mi piacciono QUASI tutti quelli che vanno in bicicletta; ma sono l'Orco e dopo un sabato di intensive riparazioni ho dei dubbi......
Bicicletta di rinomata marca con ruota posteriore a "patatina" e telaio semipiegato, sicuramente colpa dei ragazzotti che la usavano in due, ma sicuramente materiali di merda....
Bicicletta supereconomica venduta da grande magazzino con raggio sputato dal cerchio, testa del niplex compresa e ancora montata.....
Bicicletta brianzola di quasi grande marchio che mangia fili freno come noccioline grazie a scorretto montaggio delle minuterie....
Bicicletta bacchetta molto bella rovinata da un sedicente ciclista che preferisce piegare le bacchette piuttosto che montarle a misura.....
IL DUBBIO: sarà mai possibile diffondere una cultura della bicicletta che permetta di riconoscere la qualità di quello che si acquista e le capacità di chi ci lavora?

domenica 3 giugno 2012

Inox, inox also called stainless steel !

Dopo due anni di  prove, prototipi, esperimenti, incazzature, abbiamo scelto i tubi inox per i nostri telai. Sono quelli prodotti dalla Kva, a nostro parere migliori tra tutti quelli (pochi) disponibili nel mondo. Qui, il sito dove ci certificano come gli unici italiani ad usare i loro tubi. Magari qualcuno non è d'accordo con noi, ma siamo volentieri qui per parlarne e fargli toccare con mano, provare, pesare e confrontare telai fatti con tubi trafilati europei, saldati americani e, ci stiamo attrezzando, inglesi di fama ma fragili e di complicata cottura. 


Siccome siamo scemi...

... nella scorsa settimana, sorvolati ripetutamente da elicotteri papali e (quasi) circondati da cecchini, con il mercato di piazza Lagosta, una delle nostre fonti di approvvigionamento, abolito perché, forse, un giorno doveva passare lì vicino lui, abbiamo continuato a lavorare. Con un ritmo strano: se stiamo montando una nuova nostra bicicletta, arrivano tutti insieme e con le richieste più complicate e le realtà più drammatiche. Se non stiamo lavorando a una nuova nostra bici, non viene nessuno!
Siccome siamo scemi, non abbiamo neanche fatto una foto a una Bianchi Topazio del 1952 (l'età dell'Orco che scrive, accidenti e ndr) che questa settimana abbiamo rimesso in pista sostituendo le camere d'aria e le coperture, i tacchetti anteriori e le molle scariche dei pistoncini (salvando quelli posteriori che avevano pattini praticamente nuovi e sicuramente migliori di quelli che avremmo potuto montare noi) rifacendo con trapano, maschi, filiere, manualità e pezzi d'epoca la forcella del freno anteriore e il rimando di quello posteriore, strappati e rotti, ma solo perché siamo davvero bravi, accidenti!



Però abbiamo fotografato due altri particolari di bici che abbiamo riparato in settimana, sempre Bianchi, sarà che a fine maggio va così. La prima era una di quelle disgraziate biciclette che Bianchi ha fatto con manubrio a bacchetta a freni esterni stile inglese che comandano freni caliper gestiti da guaine che partono attorno al tubo sterzo. Non hanno mai frenato, né mai potranno frenare, ma questa volta il problema era diverso: la ruota posteriore, a detta della proprietaria sostituita solo l'anno scorso, non voleva proprio girare. Ecco qui sotto perché, alla faccia di chi dice che le sfere non si possono rovinare...


La seconda Bianchi che abbiamo avuto tra le mani era una 26 a bacchetta da donna, arrivata da noi perché "non frenava". E ti credo, un sedicente meccanico davanti aveva montato un forcella del 28' e salvato la ruota del 26' riducendo i tacchetti a 2-3mm di spessore. Dietro aveva creativamente accorciato le bacchette così:


Le abbiamo sostituite e consigliato alla proprietaria di ordinarci una forcella anteriore del 26' prima che si consumino i suoi 3 mm di tacchetto. Chissà se lo farà.
...dura la vita dei ciclisti...

domenica 27 maggio 2012

Spicciola

Abbiamo appena finito una Spicciola che ci sembra particolarmente ben riuscita. Ha parafanghi Sks (come al solito quelli neri non si trovano in Italia e ci tocca comprarli a prezzo pieno in Germania, accidenti al sedicente importatore italiano), cambio nel mozzo a 3 velocità (il nostro consueto e affidabile Sturmey Archer nella nuova versione in alluminio che pesa tre etti di meno di quella in acciaio) con manettino al manubrio, rotella bassa a telaio e filo esterno, carter Hebie in alluminio, manubrio Torino, belle leve freno vintage Weinmann, portapacchi Tubus con bussole integrate al telaio e una, per noi inedita, sella Brooks B17 Imperial, con taglio antiprostata. Eccola qui sotto, e a voi comunque il giudizio sul risultato finale.



giovedì 24 maggio 2012

Una Nilde da restaurare?

È troppo divertente....(vedi qui) :-). E, giuro, non siamo stati noi a pubblicare l'annuncio... qui anche con la foto giusta e non quella di una puah Dei... ?  Qualcuno ha voglia di spiegare al signor Francesco Matteoli, collezzionista, che la prima Nilde è stata fatta tre anni or sono e non può essere, almeno non ancora, un "pezzo di storia"? Grazie!





mercoledì 16 maggio 2012

Oggi va così...

Ieri l'Orco che scrive era da solo in bottega ed è stato assalito da riparazioni di varia entità, tanto che ha dovuto fare notte per riuscire ad aggiornare il sito inserendo finalmente le schede dei nuovi modelli (qui e qui). Oggi in bottega siamo in due ma: a Milano c'è vento, i tubi americani sono come al solito fermi in dogana, i telai nuovi non sono ancora pronti e non abbiamo voglia di andare a ritirare quelli in verniciatura senza portarne altri da verniciare, insomma sino ad ora, nemmeno una toppa. Allora, ordine! Ma Adriano mi sta rubando tutte le ranelle...


sabato 28 aprile 2012

Strana storia...

Sono passati mesi da quando abbiamo messo in vendita la nostra Raleigh Royal Roadster.  A raccontarla giusta, addirittura anni. Già, perché la bici in questione ci è arrivata in bottega almeno due anni or sono ed é stata rimbalzata e rifiutata dalla forse allora legittima proprietaria, una modaiola ricca. Trascorsi due anni, dopo tante telefonate e solleciti e richieste di anticipi o di ritiro del cadavere andate tutte a vuoto, l'abbiamo sistemata a nostre spese e messa in vendita e poi anche venduta. Abbiamo consegnato la chiave del bloccasterzo (ci è costata 19 sterline) a una gentile signora che ci ha dato in cambio 150 euro di acconto e ci ha portato una bici da uomo a bacchetta da sistemare. La bacchetta che ci ha portato l'abbiamo messa a posto, la Raleigh lo era già da prima. Ma entrambe sono ancora qui. Cosa è successo? Lei, quella che ci ha dato 150 euro e ha preso la chiave, ci ha detto che abita e lavora qui vicino: con 150 euro e due bici in mano, stupidi, per la prima volta non le abbiamo chiesto un recapito, un nome, un telefono. Ci ha anche raccontato che la bacchetta (che ci ha portato la mattina dopo) sarebbe servita assieme alla Raleigh ai suoi nipoti in visita, a cui non si poteva dare in mano una bicicletta senza freni o una sola bici in due. Ma ormai è passato più di un mese, abbiamo 150 euro, una Raleigh (venduta?) sul groppone, una bacchetta da uomo in più e non sappiamo cosa farne... aiuto!


martedì 24 aprile 2012

Dicono di noi...

Apprezzamenti lusinghieri per la nostra ultima fatica, la NocsORCA che è apparsa qui su Bdc-forum e una bella foto (con citazioncina) sulle pagine del Corriere della Sera di oggi...anche se in via Pastrengo di atmosfera berlinese ne respiriamo davvero poca...


giovedì 19 aprile 2012

Sabato non piove!


Almeno non dovrebbe e noi, ringraziando gli amici che ieri sera hanno affrontato il maltempo per venire a trovarci ma che non hanno potuto pedalare le nostre novità NocsORCA e Pronta Beva, vi proponiamo un' apertura straordinaria con la possibilità di provare su strada le nostre ultime biciclette e anche gli altri prototipi presenti in bottega. Vi aspettiamo dalle 14,30 in avanti, assieme agli ORCOdrilli rimasti per un test ride in un clima, sembrerebbe, finalmente primaverile. (vino non garantito: i 30 litri di Dolcetto Valli Unite, sono praticamente finiti: se ce lo/ve portate voi, abbiamo ancora tanti bicchieri vuoti da riempire...).

mercoledì 18 aprile 2012

NocsOrca

Eccola. Ci sono voluti due anni ma finalmente è pronta. È la nostra prima bici da corsa interamente in acciaio inox. Un autentico gioiello montato Campagnolo Record 11 che pesa, completa di pedali provvisori, 8,35 kg. Potete vederla qui sotto, ma è soprattutto una bicicletta da provare e da pedalare per poter apprezzare le straordinarie caratteristiche di questo materiale che è caro, duro, difficile da trovare, lavorare e saldare, ma che ha una risposta superiore a qualsiasi altro, titanio compreso. NocsORCA!






Aggiornamento: regolato il millimetrico cambio (distanza consigliata tra catena e forcella del deragliatore 0,5 mm) abbiamo provato su strada la NocsORCA, che si comporta molto bene anche se con il 53 x 11 montato sviluppa solo 10.1 metri, pochi per le nostre gambe da atleta...