Parte oggi per l'Abruzzo questa Spicciolona completa di parafanghi e carter Hebie, cambio nel mozzo Sturmey Archer a 5 velocità, sella e manopole Brooks, freni Miche e leve Dia Compe. La guarnitura è la consueta Fsa F. Gimondi, i pedali Mks e i cerchi Ambrosio: buon viaggio!
Orco Cicli Sas, CF e PI 06880860967, via Pastrengo 7, 20159 Milano, Italia tel +39 3396151284 info@orcocicli.com
Trovate altre informazioni, modelli, foto, notizie sul nostro sito orcocicli e su facebook
giovedì 23 maggio 2013
lunedì 20 maggio 2013
Una NocsOrca in Svizzera
L'abbiamo ultimata sabato e consegnata subito, sotto la pioggia battente, per cui non abbiamo foto della bici finita, ma solo quelle (bellissime) fatte da Luca che ovviamente ringraziamo, durante la lavorazione, in presenza anche della sua fortunata proprietaria. È un telaio Inox da corsa, realizzato con i nostri ormai consueti tubi Kva, giunzioni Long Shen, saldobrasatura con lega d'argento. La serie sterzo è Campagnolo record, il gruppo Campagnolo Veloce 3013 triplo con cambio lungo, deragliatore anteriore e comandi dedicati, le ruote Fulcrum, pipa sterzo Nitto, manubrio Nitto Randonneur, sella e nastro Brooks, canotto sella Rino vintage. Adesso aspettiamo le foto della bici finita e con le ruote pulite dalle aggressive scritte adesive. Intanto, ecco qualche particolare della lavorazione, della messa a punto definitiva e quella "ufficiale" della consegna a Lamano...
venerdì 26 aprile 2013
Benotto 1949 ?
Benotto Corsa, anno di produzione sconosciuto, ma probabilmente non molto anteriore al 1949, quando hanno iniziato a produrre il deragliatore Simplex Competition made in Italy (la Simplex allora aveva uno stabilimento anche a Torino), cambio (più recente del resto) Roto 1 Italy, comandato però da un manettino Simplex, questa volta made in France, posto sul fodero verticale posteriore e con il telaio predisposto per questa strana posizione dello stesso, che tanto strana forse non è perché a quel tempo molte bici usavano il cambio Campagnolo Corsa (1948, due leve) o Paris Roubaix (1949, una leva), comandato da leve che correvano lungo il fodero e finivano nella stessa posizione in cui nella Benotto c'è il manettino: se uno era abituato al Campagnolo, trovava facile spostare la mano nella stessa posizione anziché cercare il cambio sul tubo obliquo (ma questa è una nostra ipotesi, non abbiamo trovato conferme, né altre biciclette con soluzioni analoghe). Leve di sgancio rapido Gnutti (bellissime) con mozzi bimetallici marcati Benotto, freni e leve freno Bowden (la ditta inglese che nel 1902 ha inventato le guaine freno), ruota libera Regina (ma di Merate), guarnitura e pedivelle marcate Benotto, pipa e manubrio Ambrosio Champion, serie sterzo marcata anch'essa Benotto (come la guarnitura, ci sembra però una Magistroni, del resto a quel tempo era facile farsi marcare i componenti).
La bici era integra e il restauro meccanico è stato lungo e faticoso, ma non particolarmente complicato. Abbiamo solo dovuto smontare tutto, togliere sessanta e più anni di morchia (settimane di bagni nel petrolio, spazzolini a mano ed elettrici, qualche bestemmia), rimontare il movimento e la serie sterzo, ovviamente a sfere libere, sostituire cavi e guaine, registrare il cambio (mica facile, però, ndr) e cambiare la catena, che comunque non era originale, era troppo corta e aveva maglie danneggiate. Lucidare tutto con spazzole, paste e abrasivi diversi, sfogliare le cromature danneggiate portandole a metallo, proteggere il tutto con vernice trasparente, rinastrare il manubrio con un nastro in tela Velox (abbiamo trovato anche quello marchiato Benotto, ma era più recente della nostra bici e in orrida plastica lucida), aggiungere delle fascette serracavo al posto del nastro azzurro di tela montato in origine (una trasgressione secondo noi ragionevole, le montavano anche allora), trovare (e montare) quattro tacchetti freno rossi e telati, ingrassare e ritendere la sella, registrare e ingrassare i coni dei mozzi ruota, raddrizzare le stesse e lucidare i cerchi...
L'autentico delirio è stato però il recupero e il ritocco del telaio. Solo la straordinaria testardaggine e l'incredibile abilità di Mara l'hanno reso possibile, anche se adesso la nostra socia ci odia, perché abbiamo preso l'impegno senza consultarla e senza renderci conto di quante ore, fatica, esperienza ci volessero per riprendere a freddo vernici d'epoca color oro o blu pavone metallizzato. Il risultato comunque è secondo noi straordinario, siamo stati (giustamente) cazziati duramente e abbiamo promesso a Mara che non prenderemo più nessun restauro senza prima sottoporglielo: giuriamo!
Come talvolta accade, il lavoro c'è costato più di quanto ci verrà pagato, ma a noi sembra particolarmente ben riuscito. Giudicate voi e, se vi avanza un cambio Simplex Champion du Monde o Tour de France, ditecelo: perché all'Eroica, a cui il fortunato proprietario della Benotto vuol partecipare, ci starebbe proprio bene... grazie!
La bici era integra e il restauro meccanico è stato lungo e faticoso, ma non particolarmente complicato. Abbiamo solo dovuto smontare tutto, togliere sessanta e più anni di morchia (settimane di bagni nel petrolio, spazzolini a mano ed elettrici, qualche bestemmia), rimontare il movimento e la serie sterzo, ovviamente a sfere libere, sostituire cavi e guaine, registrare il cambio (mica facile, però, ndr) e cambiare la catena, che comunque non era originale, era troppo corta e aveva maglie danneggiate. Lucidare tutto con spazzole, paste e abrasivi diversi, sfogliare le cromature danneggiate portandole a metallo, proteggere il tutto con vernice trasparente, rinastrare il manubrio con un nastro in tela Velox (abbiamo trovato anche quello marchiato Benotto, ma era più recente della nostra bici e in orrida plastica lucida), aggiungere delle fascette serracavo al posto del nastro azzurro di tela montato in origine (una trasgressione secondo noi ragionevole, le montavano anche allora), trovare (e montare) quattro tacchetti freno rossi e telati, ingrassare e ritendere la sella, registrare e ingrassare i coni dei mozzi ruota, raddrizzare le stesse e lucidare i cerchi...
L'autentico delirio è stato però il recupero e il ritocco del telaio. Solo la straordinaria testardaggine e l'incredibile abilità di Mara l'hanno reso possibile, anche se adesso la nostra socia ci odia, perché abbiamo preso l'impegno senza consultarla e senza renderci conto di quante ore, fatica, esperienza ci volessero per riprendere a freddo vernici d'epoca color oro o blu pavone metallizzato. Il risultato comunque è secondo noi straordinario, siamo stati (giustamente) cazziati duramente e abbiamo promesso a Mara che non prenderemo più nessun restauro senza prima sottoporglielo: giuriamo!
Come talvolta accade, il lavoro c'è costato più di quanto ci verrà pagato, ma a noi sembra particolarmente ben riuscito. Giudicate voi e, se vi avanza un cambio Simplex Champion du Monde o Tour de France, ditecelo: perché all'Eroica, a cui il fortunato proprietario della Benotto vuol partecipare, ci starebbe proprio bene... grazie!
martedì 23 aprile 2013
ACCATTATEVILLE !
Come al solito abbiamo bisogno di spazio per le nostre nuove biciclette e abbiamo a malincuore deciso di svendere le ultime quattro Fuji che ci sono rimaste. Eccole qui sotto.
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Feather Arancione metallizzato (l'unica in Europa!), misura M, 54 cm. |
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Feather Rosa opaco, misura XS, 49 cm. |
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Mio Amore, misura M, 17" |
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Mio Amore, misura L, 19" |
Per le caratteristiche potete consultare il sito Fuji qui per la Feather e qui per la Mio Amore. Sulla Mio Amore abbiamo anche aggiunto un freno anteriore, perché in Italia con il solo contropedale posteriore non si può circolare. La Feather è in vendita scontata a 600 euro, la Mio Amore a 500, ma accattateville subito! Due sono pronte, due possiamo consegnarvele in giornata perché sono ancora da montare.
lunedì 8 aprile 2013
Muorisalone? Questa volta ci tiriamo fuori!
Sono ormai tre/quattro anni che, in forme diverse, organizziamo "eventi" per il Fuorisalone (qui, qui, qui, qui, qui e anche qui. Adesso basta, ci siamo un po' scocciati. Quest'anno saremo spesso aperti, ma solo su appuntamento, e con tutte le nostre bici inox da provare ma, obviously, only on demand. Grazie.
lunedì 1 aprile 2013
Makers a chi?
Siamo finiti (qui, dal minuto 3.58) in una videotesi di laurea sui Makers. Ci fa piacere, anche se più che makers ci riteniamo artigiani e preferiamo sempre l'italiano all'inglese...
mercoledì 27 febbraio 2013
L' EROICA
Eravamo convinti di averlo già segnalato, ma per quasi un anno è rimasto inedito tra le nostre bozze. È un filmato su L'Eroica che risale, appunto, a un anno fa e che forse molti hanno ha già visto. Chi non lo ha fatto, lo può trovare qui. Nonostante il titolo è in italiano e dura circa 43 minuti, per cui mettetevi comodi per gustarvelo tutto. E non dimenticatevi che la pre-iscrizione a L'Eroica scade il 3 marzo!
PS: al minuto 28 si intravvede la nostra amica Ela, imbucata all'Eroica e per una volta senza Barba al seguito...
PS: al minuto 28 si intravvede la nostra amica Ela, imbucata all'Eroica e per una volta senza Barba al seguito...
venerdì 22 febbraio 2013
Cos'è?
Dopo mesi di tentennamenti, ordini disattesi, incomprensioni con lo spacciatore, è finalmente arrivato e troneggia in bottega fissato alla nostra storica morsa Ursus: è caro, non carissimo ma troppo caro, molto più di una bici di lusso da supermercato. Provato subito, funziona benissimo. Ma cos'è e a cosa serve? A chi lo indovina per primo, se ne ha bisogno lo facciamo usare gratis una volta (sotto supervisione nostra, altrimenti lo rompete). A voi l'ardua (?) risposta, che però deve essere precisa, non saranno prese in considerazione denominazioni inesatte e non vi risponderemo finché qualcuno non azzecca quella giusta.... (i post anonimi non valgono)
giovedì 21 febbraio 2013
Cecap di primavera
Da marzo ad aprile Orco Cicli vi offre la possibilità di effettuare gratis un completo check-up della vostra bicicletta. Prenotando la visita per telefono (02.45498444) o per mail (info@orcocicli.com) potete far verificare in tempo reale (ci vorrà circa un quarto d'ora) lo stato di salute della vostra bicicletta.
Senza farvi pagare nulla controlleremo, se volete anche assieme a voi:
Telaio, parafanghi, portapacchi, sella e reggisella
Ruote (coni, centratura, stato dei copertoni)
Movimento centrale, guarnitura e pedali (giochi, deformazioni, scorrevolezza)
Freni (funzionamento, stato dei pattini, delle guaine e dei cavi, necessità di regolazione)
Serie sterzo (scorrevolezza, giochi, necessità di regolazione)
Cambio (se c'è) e trasmissione (funzionamento, stato di usura della catena)
Luci e dinamo (funzionamento)
Alla fine potremo dirvi come sta davvero la vostra bicicletta e, se lo volete e sono necessari, il costo degli eventuali interventi che servono per rimetterla in salute.
In ogni caso, vi lubrificheremo gratis la catena e, se ne avrete bisogno, vi presteremo una pompa perché possiate gonfiarvi da soli le ruote.
Iniziativa senza scopo di lucro, perché noi di Orco Cicli le biciclette le facciamo, le restauriamo, le ripariamo e, soprattutto, vogliamo bene davvero alle bici e a chi le usa.
martedì 5 febbraio 2013
No comment...
A noi il carbonio ci piace un sacco...
quasi tutto?)
Avete una di queste? (ma i modelli incriminati sono di più) controllatela subito:
Grazie a bdc-forum per la segnalazione e qui il comunicato ufficiale Specialized: meditate gente, meditate...
(12.200 biciclette? Le nostre non si rompono, ma non ne abbiamo fatte altrettante, abbiamo forse sbagliato sabato 2 febbraio 2013
Una Cantù davvero speciale
Dei fratelli Cantù non si sa molto: erano a Cavenago di Brianza, sembra abbiano anche lavorato a lungo con Rossin e comunque verso la metà degli anni '80 uno di loro A. (non ne sappiamo il nome, solo l'iniziale) Cantù ha prodotto una specialissima davvero spettacolare. Montata con il gruppo Campagnolo del Cinquantanario e con i cavi cambio interni, era originariamente cromovelata, stile Wilier Triestina, per intenderci. Quando è arrivata da noi però la cromovelatura era molto malconcia e non abbiamo potuto far altro che sverniciarla completamente, riportando il cromo in bella vista. Cromatura integra e perfetta, come quelle che adesso non si fanno più, tubi ovviamente Columbus Slx, manubrio rivestito in pelle cucita a mano, pedali purtroppo non originali, cerchi Campagnolo. Insomma, una bellissima bicicletta, che aveva tra l'altro girato pochissimo e che è rimasta pochissimo anche nelle mani del suo s/fortunato proprietario. Sono passati diversi anni, ma ancora gli è rimasta nel cuore: parcheggiata in un locale chiuso a pianoterra, ma con sbarre alla finestra troppo spaziate, ha incontrato un ladro smilzo che si è infilato tra le sbarre, l'ha raccolta, ha aperto la porta dall'interno ed è scappato portandosi via anche il Macbook di un vicino che si affacciava sullo stesso cortile. Un ladro gentile, però, che ha fatto copia dei dati sull'hard disk del computer e l'ha spedita per posta al derubato (senza indicare il mittente), mentre della Cantù non ha rispedito nulla e all'ex-proprietario non è restato altro da fare che aggiungere sbarre alla finestra. Chissà se almeno è finita tra le mani di qualcuno che l'ha saputa apprezzare e non distrutta, sarebbe un vero peccato...
lunedì 21 gennaio 2013
A gennaio si restaura...
Gennaio é mese difficile per le biciclette: fa freddo, piove e nevica. Salvo pochi intemerati che la usano lo stesso (e ci portano da riparare bici grondanti acqua, sale, fango), non ci sono tante bici nuove da costruire. Tanti preventivi da fare magari sì, ma meno ordini del solito (salvo poi svegliarsi ai primi raggi di sole e volerle subito, le bici, senza considerare che noi poi dobbiamo farle dall'inizio: misure, disegni, tubi, giunzioni, saldobrasatura, pallinatura, verniciatura, montaggio...).
Per fortuna i restauri ci riempiono le giornate. Non tutte, perché qualcuno dopo un tentennamento durato mesi ci ha detto « Ma se io ve la porto (una vecchia bacchetta Bianchi abbastanza malconcia ndr) e poi voi me la tenete un mese, mi date una bici di cortesia?» Chiarito che non potevamo dargli una bici di cortesia per un mese o forse più, il simpatico proprietario si è eclissato...
Altri invece non lo hanno fatto.
C'è chi è arrivato addirittura con due Bianchi Corsa gemelle.
Una voleva trasformarla in Spicciola con manubrio Torino, sella e manopole Brooks, cerchi da copertoncino (lo abbiamo fatto). L'altra in una corsa con guarnitura compact, pignoni da salita e pedali attacco shimano (abbiamo concordato che era meglio non farlo: gli Orchi di solito parlano, forse troppo, o forse troppo poco e comunque sempre consigliano o sconsigliano, non pensano solo al loro business).
A proposito di sconsigli: il padrone della Bianchi di cui raccontiamo qui sotto, è arrivato per farsi mettere a posto una corsa alta 50 cm c/c: lo abbiamo appunto sconsigliato dal farlo perché veramente troppo piccola per lui. Dopo due ore è arrivato con un'altra bici. Un telaio bacchetta del 1958, modificato via via negli anni con nuovi parafanghi, nuovo manubrio e nuovi cerchi. I cerchi, non originali, li abbiamo dovuti buttare perché troppo ruggini, ma gli abbiamo fatto due ruote nuove, in acciaio si intende, con tanto di mozzo anteriore d'epoca e posteriore Sturmey Archer 3 V (ma in acciaio) e siamo riusciti a recuperare lucidandole e proteggendole, le pedivelle e la guarnitura che erano state ricromate senza togliere la cromatura precedente (e forse nemmeno lo sporco). Adesso è sul cavalletto che aspetta le ultime regolazioni e i ritocchi i verniciatura. Eccola sotto, quasi pronta per funzionare per altri sessant'anni)...
Per fortuna i restauri ci riempiono le giornate. Non tutte, perché qualcuno dopo un tentennamento durato mesi ci ha detto « Ma se io ve la porto (una vecchia bacchetta Bianchi abbastanza malconcia ndr) e poi voi me la tenete un mese, mi date una bici di cortesia?» Chiarito che non potevamo dargli una bici di cortesia per un mese o forse più, il simpatico proprietario si è eclissato...
Altri invece non lo hanno fatto.
C'è chi è arrivato addirittura con due Bianchi Corsa gemelle.
Una voleva trasformarla in Spicciola con manubrio Torino, sella e manopole Brooks, cerchi da copertoncino (lo abbiamo fatto). L'altra in una corsa con guarnitura compact, pignoni da salita e pedali attacco shimano (abbiamo concordato che era meglio non farlo: gli Orchi di solito parlano, forse troppo, o forse troppo poco e comunque sempre consigliano o sconsigliano, non pensano solo al loro business).
A proposito di sconsigli: il padrone della Bianchi di cui raccontiamo qui sotto, è arrivato per farsi mettere a posto una corsa alta 50 cm c/c: lo abbiamo appunto sconsigliato dal farlo perché veramente troppo piccola per lui. Dopo due ore è arrivato con un'altra bici. Un telaio bacchetta del 1958, modificato via via negli anni con nuovi parafanghi, nuovo manubrio e nuovi cerchi. I cerchi, non originali, li abbiamo dovuti buttare perché troppo ruggini, ma gli abbiamo fatto due ruote nuove, in acciaio si intende, con tanto di mozzo anteriore d'epoca e posteriore Sturmey Archer 3 V (ma in acciaio) e siamo riusciti a recuperare lucidandole e proteggendole, le pedivelle e la guarnitura che erano state ricromate senza togliere la cromatura precedente (e forse nemmeno lo sporco). Adesso è sul cavalletto che aspetta le ultime regolazioni e i ritocchi i verniciatura. Eccola sotto, quasi pronta per funzionare per altri sessant'anni)...
Poi c'è una Benotto anni 50 che ci aspetta appesa (andrà restaurata con calma e deve essere perfetta per la prossima L'Eroica): assomiglia, come livrea ed epoca, a questa (ma con la sella orizzontale, noi vogliamo bene a chi va in bici):
Anziché Campagnolo è però montata tutta Simplex, ma Simplex Italia !? Cerca e ricerca, abbiamo scoperto che verso la fine degli anni Quaranta Lucien Juy (il signor Simplex) ha aperto una fabbrica anche in Italia. Bellissimo il deragliatore anteriore con comando sul tubo verticale, un Simplex Competition come quello qui sotto, un capolavoro di alluminio e funzionalità:
Mentre il posteriore, che non riusciamo a fotografare perché adesso la Benotto è appesa troppo in alto,
è un cambio a parallelogramma, ma con il manettino di comando saldato al fodero posteriore. Forse per far concorrenza (per manovrarlo la mano doveva spostarsi nella stessa posizione) al Cambio Corsa Campagnolo (a dire il vero molto più difficile da usare ma più resistente al fango e alla polvere delle strade bianche di allora) montato su questa splendida Bottecchia di Matteo, quasi coeva alla Benotto e che arriverà tra poco in bottega, ma probabilmente solo a farsi lodare, invidiare e ammirare...
PS Se volete la vostra bici pronta per L'Eroica, ditecelo prima, non solo la settimana precedente!
giovedì 17 gennaio 2013
La macchina imperfetta
Sì lo sappiamo, il titolo del nostro libro è "La macchina perfetta" (che sembra essere ormai esaurito, chissà se l'editore si decidarà mai a ristamparlo e a pagarci i diritti d'autore maturati nel 2011), ma anche le biciclette si rompono e abbiamo trovato una strano sito (qui) che raccoglie centinaia di esempi di rotture, malfunzionamento, componenti anche di pregio difettosi, progetti sbagliati, standard abbandonati... insomma un autentico Museo delle idee sbagliate e dei difetti delle biciclette. Buona navigazione!
(Qui sotto due esempi tratti dal sito: improbabili pedivelle molleggiate e un telaio in titanio rotto).

(Qui sotto due esempi tratti dal sito: improbabili pedivelle molleggiate e un telaio in titanio rotto).

sabato 5 gennaio 2013
Rosso Pronta Beva
Se non ricordiamo male (è possibile, ormai siamo vecchi) è la prima Pronta Beva color rosso vino che costruiamo (e la prima bici che consegnamo nel 2013, almeno di questo siamo sicuri). Per il resto le caratteristiche sono quelle standard, ma con i nuovi freni Dia Compe (costano troppo e si fa una fatica bestiale per averli, ma funzionano molto bene), il solito, bellissimo (finché ce ne saranno) manettino indicizzato Shimano e il cambio Sun Race R80 a 7 velocità. Eccola qui sotto. Buon anno.
mercoledì 2 gennaio 2013
Rieccoci
Finito il 2012 e fatte (?) le vacanze da oggi siamo di nuovo operativi, anche se fino al 7 gennaio (e magari, meglio, per tutto il 2013) solo su appuntamento. Ci vediamo...
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