Già negli anni Ottanta Jean-Jacques Sempé (ne abbiamo parlato qui) ha dipinto la situazione della nostra bottega, persino con Adriano Orco al lavoro. Lo ha fatto così bene che il suo disegno è stato poi usato anche per una copertina de The New Yorker: eccola, e buon dicembre a tutti.
Orco Cicli Sas, CF e PI 06880860967, via Pastrengo 7, 20159 Milano, Italia tel +39 3396151284 info@orcocicli.com
Trovate altre informazioni, modelli, foto, notizie sul nostro sito orcocicli e su facebook
venerdì 30 novembre 2012
giovedì 22 novembre 2012
Un'Ariel in Cina
Sull'edizione cinese di Vogue è comparsa la nostra Ariel. La didascalia dovrebbe dire che Orco Cicli a Milano, in Italia, fa le bici interamente a mano. Se il nostro amico Guglielmo che adesso vive a Pechino si desse una mossa, non ci dispiacerebbe vendere qualche bicicletta laggiù...
martedì 20 novembre 2012
lunedì 19 novembre 2012
Orco Corsa
È una delle tante possibili evoluzioni/trasformazioni della nostra versatile Spicciola. In questo caso è diventata una bici da corsa, montata tutta Campagnolo Veloce e impreziosita da due ruote, sempre Campagnolo, modello Scirocco. La ditta sedicente vicentina ci ha come al solito fatto penare per fornirci i suoi componenti (sono trascorsi più di tre mesi dall'ordine alla consegna), ma dobbiamo riconoscere che poi la qualità c'è. Tra le altre caratteristiche della giallina, pipa e manubrio Cinelli, nuovi ma fatti come una volta, sella e nastro Brooks e coperture Schwalbe Ultremo Zx, leggerissime e con un grip straordinario. Buon viaggio!





lunedì 5 novembre 2012
U SBARASSU - VENDITA STRAORDINARIA
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ISKRA (solo telaio forcella) qui la scheda. |
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AMADEO, qui la scheda. |
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ARIEL (con sella e manubrio diversi): qui la scheda. |
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RANDA (senza borse e con manubrio Randonneur): qui la scheda. |
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SBT, qui la scheda. |
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RONDINE, qui la scheda. |
mercoledì 31 ottobre 2012
Il primo novembre...
Il primo novembre, la bottega resta chiusa. Ma venerdì e sabato saremo regolarmente aperti. Niente ponte per gli Orchi...
Cycling Cartoons
L'autore, Dave Walker, è inglese e scrive che è contento se si ripubblicano, basta segnalare il suo sito, che potete trovare qui. A noi sono piaciuti e avere tante bici ci sembra necessario :) Grazie ad Emanuele che ce l'ha segnalato.
giovedì 25 ottobre 2012
ULTIMA
Si chiama Ultima, perché così ha voluto il suo proprietario. È un nostro telaio Nocs con tubi Kva, forcella inox e forcellini posteriori orizzontali spaziati 135 mm, perché destinati un giorno a ospitare un mozzo Rohloff a 14 velocità. Per adesso, ha il solo freno contropedale del mozzo provvisorio (uno Sturmey Archer 3 V), comandato da un raffinato manettino bar-end che sfrutta i passacavi previsti per il futuro freno posteriore. Il manubrio è vintage, un Italmanubri modello Europa, impreziosito da una pipa Cinelli, nuova ma fatta con gli stampi di un tempo, e dal nastro Brooks miele, nello stesso colore della sella Swift. Vintage anche il reggisella Rino, nuove le ruote Ambrosio Excellence fatte da noi (36 raggi inox in terza) e montate con un copertoncino semislick Schwalbe Durano da 28 che si incolla letteralmente all'asfalto. Tra i dettagli, serie sterzo Campagnolo Record, guarnitura Fsa Gimondi con pedivelle da 172,5 mm e pedali Mks Sylvan Track. È predisposta per montare due portaboraccia, un portapacchi posteriore e i parafanghi. Una bici work in progress, insomma, in grado di assumere diverse configurazioni, secondo le esigenze e i desideri di chi la pedalerà. Se volete vederla dal vivo fate in fretta, perché settimana prossima la consegnamo...
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Non è slooping, è che abbiamo fatto la foto storta. |
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Manettino Sturmey Archer bar-end. |
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Finalmente il marchio é rivettato. |
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Mozzo Sturmey 3 V con contropedale. |
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I cerchi Excellence sono bilanciati. |
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Serie sterzo Campagnolo Record filettata. |
lunedì 22 ottobre 2012
Ci è piaciuto
Anche se non siamo riusciti a capirne l'origine, l'esploso di una bici da pista che pubblichiamo qui sotto ci è piaciuto assai e ve lo offriamo volentieri. Qui dagli Orchi abbiamo avuto un ottobre di restauri e riparazioni anche impegnativi, in attesa che Campagnolo ci consegni i componenti ordinati ormai due mesi fa, così possiamo finire i nostri telai e consegnare le biciclette ai legittimi e giustamente impazienti proprietari: il cronico ritardo nell'evasione degli ordini alla casa sedicente vicentina è davvero preoccupante, sembra quasi che lavorino just in time. Tra le altre riparazioni, dopo la finta Colnago che avevamo denunciato qui ci è arrivata anche una finta Pinarello. Purtroppo non l'abbiamo fotografata ma il concetto è lo stesso, telaiaccio in alluminio mal saldato e lasciato lucido (da donna in questo caso) con applicate decal e loghi Pinarello. Questa però aveva un'altra particolarità: sui mozzi una decal riportava la scritta "SHIMANO - Made in Italy", davvero una chicca mai vista prima! Qualcuno dei nostri amici sostiene anche che non siano fake, ma che i produttori stessi abbiano una seconda linea e vendano bicicletacce con il loro marchio sopra, anche se non se ne trova traccia sui cataloghi ufficiali. Ci sembra strano, ma tutto è possibile...
sabato 6 ottobre 2012
Fuji? E Fuji sia!
Da tempo vogliamo affiancare alle nostre bici artigianali, fatte solo a mano e su misura, delle altre biciclette, sempre ben construite ma "industriali" e quindi con un costo più contenuto. L'anno scorso ci siamo illusi di averle trovate nelle Peugeot (qui il post relativo), ma l'illusione è stata breve: queste biciclette industriali con componenti di media qualità sarebbero costate quasi il doppio delle nostre artigianali realizzate su misura! Abbiamo allora deciso di mettere in produzione la nostra Pronta Beva, l'unica Orco Cicli disponibile in tre misure diverse, ma non su misura e con ruote industriali e non fatte a mano da noi: per quanto ridotto all'osso, il prezzo della Pronta Beva è però comunque superiore a quello di una analoga, ammesso che ne esistano, bicicletta industriale.
Adesso, finalmente, abbiamo trovato quello che cercavamo. Due modelli della Fuji, storico marchio giapponese (è nato nel lontano 1899) ci hanno convinto per le loro caratteristiche, i materiali impiegati, il design, la finitura e il rapporto qualità/prezzo tanto che abbiamo deciso di ospitarli in bottega. Sono una single speed con mozzo flip flop e una "strana" olandese da donna, con freno a contropedale e portapacchi integrati. La prima si chiama Feather (piuma) ed è già in bottega, l'altra, dall'improbabile nome Mio Amore, arriverà a breve. Fateci sapere che ne pensate e, se volete, venite anche a provarle e, ovviamente, ad acquistarle se proprio non potete permettervi una Orco Cicli :)
Adesso, finalmente, abbiamo trovato quello che cercavamo. Due modelli della Fuji, storico marchio giapponese (è nato nel lontano 1899) ci hanno convinto per le loro caratteristiche, i materiali impiegati, il design, la finitura e il rapporto qualità/prezzo tanto che abbiamo deciso di ospitarli in bottega. Sono una single speed con mozzo flip flop e una "strana" olandese da donna, con freno a contropedale e portapacchi integrati. La prima si chiama Feather (piuma) ed è già in bottega, l'altra, dall'improbabile nome Mio Amore, arriverà a breve. Fateci sapere che ne pensate e, se volete, venite anche a provarle e, ovviamente, ad acquistarle se proprio non potete permettervi una Orco Cicli :)
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Anche rosa (opaco) ! |
venerdì 28 settembre 2012
Iskra & Combostar
È uscito oggi il video dei Combostar girato con la nostra Iskra. Qui potete vederlo e ascoltarlo: mi raccomando, apprezzate la bici più della bionda e della musica :)
domenica 23 settembre 2012
Expobici, il ritorno
L'articolo è stato aggiornato dopo la prima pubblicazione.
Visita lampo a Expobici a Padova, senza spritz perché ci siamo andati in macchina, e con alcune perplessità. Rispetto all'anno scorso ci è sembrata un'edizione minore, ma non sappiamo se per colpa dell'Eica, che ha sottratto a Padova alcuni espositori "pesanti", per la crisi, che comunque ha tagliato i budget di molti, o per entrambi i motivi. Expobici resta però senza dubbio alcuno la più importante e ricca fiera del settore in Italia e merita senz'altro una visita (è aperta anche domani). Gli spunti di riflessione che ci ha offerto sono diversi: eccone alcuni in ordine sparso, magari nei prossimi giorni ci torneremo in maniera più approfondita e ne aggiungeremo altri.
Sono scomparse le biciclette "normali", come quelle che facciamo noi. Niente acciaio inox, pochissimo acciaio cro-mo, nemmeno una bici sport, una sola frascona e due bici a bacchetta (l'anno passato erano molte di più). Tanto carbonio e alluminio, tanti tuboni, poco titanio. Insomma, le bici che ci piacciono e che assomigliano alle nostre non c'erano. Non sappiamo se esserne contenti perché siamo rimasti i soli a farle e dovremmo quindi costruirne sempre di più, o esserne preoccupati perché magari non le vuole proprio più nessuno e allora abbiamo sbagliato tutto.
Premesso che di Mtb capiamo poco o nulla, abbiamo "scoperto" quelle nuove con ruote da 27,5. Sino a qualche anno fa tutte le Mtb avevano ruote da 26, poi sono arrivate quelle con le ruote del 29, adesso si sono ristrette a 27,5. Una vera innovazione, un ripensamento, un tentativo di marketing per vendere a tutti costi una bici nuova ai tanti appassionati o tutte e tre le cose assieme? Certo che di mountain bike ce ne erano tantissime, di tutti i tipi e tutte le misure e qualcuna montava il nuovo cambio Sram XX1 con guarnitura singola e 11 pignoni (10-42). Peccato che la massima guarnitura disponibile sia a 38 denti, se mai ne produrranno una con più denti (il profilo è particolare, quindi ci vuole proprio quella dedicata) non ci dispiacerebbe montarlo su una bici da strada...
La delusione elettrica. Tante bici elettriche, che sfrecciavano anche tra i visitatori (forse, anzi senza forse, l'area prove dovrebbe essere meglio distinta da quella del passeggio), tante bici brutte, soluzioni raffazzonate, design inesistente, pesi eccessivi, materiali di scarsa qualità. Però i prezzi scendono e le elettriche aumentano di anno in anno. Anche gli Orchi ci stanno pensando da un po', ma dei due kit di elettrificazione che avevano individuato per i test, uno non lo importano più, l'altro non è ancora disponibile. Ci ritorneremo.
Finalmente una rivista di biciclette che ci piace. In Fiera abbiamo scoperto Cycle!, il primo magazine italiano di "cultura ciclica". Abbiamo deciso di abbonarci anche se (ancora?) non parla di noi...
Il "Premio Orco Cicli per Expobici 2012" abbiamo deciso di assegnarlo a una bicicletta (un telaio da donna dozzinale in hi ten) con parafanghi, manubrio e carter di legno e telaio interamente rivestito di pelle di struzzo spacciata per Hermes: non c'è veramente limite al cattivo gusto, o forse sì, perché chi la esponeva proponeva anche una sella similbrooks in coccodrillo in vendita per soli mille euro (più 300 per le manopole coordinate)!
Abbiamo ritirato un po' avventurosamente il trofeo per la segnalazione all'Innovation Award della nostra NocsORCA. Durante la premiazione siamo scomparsi dalla scaletta e ce lo hanno consegnato solo alla fine: a un certo punto abbiamo pensato che ce lo avessero negato all'ultimo minuto, ma così non è stato e adesso la targa che potete vedere qui sotto troneggia (un po' inquietante) in bottega.
Visita lampo a Expobici a Padova, senza spritz perché ci siamo andati in macchina, e con alcune perplessità. Rispetto all'anno scorso ci è sembrata un'edizione minore, ma non sappiamo se per colpa dell'Eica, che ha sottratto a Padova alcuni espositori "pesanti", per la crisi, che comunque ha tagliato i budget di molti, o per entrambi i motivi. Expobici resta però senza dubbio alcuno la più importante e ricca fiera del settore in Italia e merita senz'altro una visita (è aperta anche domani). Gli spunti di riflessione che ci ha offerto sono diversi: eccone alcuni in ordine sparso, magari nei prossimi giorni ci torneremo in maniera più approfondita e ne aggiungeremo altri.
Sono scomparse le biciclette "normali", come quelle che facciamo noi. Niente acciaio inox, pochissimo acciaio cro-mo, nemmeno una bici sport, una sola frascona e due bici a bacchetta (l'anno passato erano molte di più). Tanto carbonio e alluminio, tanti tuboni, poco titanio. Insomma, le bici che ci piacciono e che assomigliano alle nostre non c'erano. Non sappiamo se esserne contenti perché siamo rimasti i soli a farle e dovremmo quindi costruirne sempre di più, o esserne preoccupati perché magari non le vuole proprio più nessuno e allora abbiamo sbagliato tutto.
Premesso che di Mtb capiamo poco o nulla, abbiamo "scoperto" quelle nuove con ruote da 27,5. Sino a qualche anno fa tutte le Mtb avevano ruote da 26, poi sono arrivate quelle con le ruote del 29, adesso si sono ristrette a 27,5. Una vera innovazione, un ripensamento, un tentativo di marketing per vendere a tutti costi una bici nuova ai tanti appassionati o tutte e tre le cose assieme? Certo che di mountain bike ce ne erano tantissime, di tutti i tipi e tutte le misure e qualcuna montava il nuovo cambio Sram XX1 con guarnitura singola e 11 pignoni (10-42). Peccato che la massima guarnitura disponibile sia a 38 denti, se mai ne produrranno una con più denti (il profilo è particolare, quindi ci vuole proprio quella dedicata) non ci dispiacerebbe montarlo su una bici da strada...
La delusione elettrica. Tante bici elettriche, che sfrecciavano anche tra i visitatori (forse, anzi senza forse, l'area prove dovrebbe essere meglio distinta da quella del passeggio), tante bici brutte, soluzioni raffazzonate, design inesistente, pesi eccessivi, materiali di scarsa qualità. Però i prezzi scendono e le elettriche aumentano di anno in anno. Anche gli Orchi ci stanno pensando da un po', ma dei due kit di elettrificazione che avevano individuato per i test, uno non lo importano più, l'altro non è ancora disponibile. Ci ritorneremo.
Finalmente una rivista di biciclette che ci piace. In Fiera abbiamo scoperto Cycle!, il primo magazine italiano di "cultura ciclica". Abbiamo deciso di abbonarci anche se (ancora?) non parla di noi...
Il "Premio Orco Cicli per Expobici 2012" abbiamo deciso di assegnarlo a una bicicletta (un telaio da donna dozzinale in hi ten) con parafanghi, manubrio e carter di legno e telaio interamente rivestito di pelle di struzzo spacciata per Hermes: non c'è veramente limite al cattivo gusto, o forse sì, perché chi la esponeva proponeva anche una sella similbrooks in coccodrillo in vendita per soli mille euro (più 300 per le manopole coordinate)!
Abbiamo ritirato un po' avventurosamente il trofeo per la segnalazione all'Innovation Award della nostra NocsORCA. Durante la premiazione siamo scomparsi dalla scaletta e ce lo hanno consegnato solo alla fine: a un certo punto abbiamo pensato che ce lo avessero negato all'ultimo minuto, ma così non è stato e adesso la targa che potete vedere qui sotto troneggia (un po' inquietante) in bottega.
venerdì 21 settembre 2012
Domani spritz, ops domani Expobici!
Domani, 22 settembre, Orco Cicli non apre. Saremo a Padova a visitare Expobici, a ritirare l'Innovation Award per NocsORCA, a bere lo spritz al Pedrocchi Nazionale... Da lunedì la bottega sarà di nuovo regolarmente aperta. Buon week-end a tutti.
lunedì 17 settembre 2012
Arriva L'Eroica e i palmer finiscono
Il 7 ottobre ci sarà la sedicesima edizione de L'Eroica e molti dei nostri amici e clienti vi prenderanno parte. Tanto che i palmer che durante l'anno intero si impolverano in bottega sono finiti e stamani ci tocca rifare la scorta, anche per finire la messa a punto della Legnano (la seconda in due giorni) che ci aspetta in bottega. Poi sabato abbiamo anche cambiato un pacco pignoni a una vecchia Detto Pietro, nera e ultragrande (62 cm C/C) montandone uno con un 28 per affrontare più facilmente le salite bianche. Purtroppo abbiamo dovuto sostituire quello originale Regina Extra con un 6 velocità di marca sconosciuta. I Regina Extra 6V originali li abbiamo trovati solo negli Usa e a soli 150 dollari! Meno problemi invece per le due Legnano quasi identiche (cambiano le grafiche, ma i componenti sono gli stessi), una già consegnata e l'altra ancora fare. Un altro paio o forse più di bici per L'Eroica le avevamo poi preparate durante l'anno, insomma saranno forse 5-6 le bici curate da noi ad affrontare le bianche colline toscane. Se continua così l'anno prossimo ci toccherà andare a fare assistenza in loco....
mercoledì 12 settembre 2012
Bello, bello, anzi bellissimo!
Degli autori abbiamo già presentato (qui) un volume dedicato esclusivamente alle biciclette francesi d'antan. Con la stessa formula, editore e grafica, oggi vi segnaliamo questo, che presenta 35 bici da competizione, quasi tutte europee, nate tra il 1880 e il 1994. Bel libro, buona la stampa, spettacolari le foto e con una "chicca" in più: le geometrie di tutti i telai presentati. Qui, su Amazon Usa, potete anche vederne l'anteprima, ma se volete ordinarlo vi conviene passare da Amazon Italia (qui, per non pagare tasse d'importazione e spese di spedizione). Davvero un libro da avere, leggere e consultare, parola degli Orchi!
sabato 8 settembre 2012
NocsORCA Expobici Innovation Award
La nostra NocsORCA è stata segnalata per la "qualità del design" tra i vincitori dell'Innovation Award 2012 organizzato da Expobici di Padova. Ci fa ovviamente piacere e l'appuntamento è per sabato 22 settembre in Fiera. Le premiazioni saranno alle 17.30. Vi aspettiamo e, forse, il 22 non saremo in bottega a Milano: spesso riusciamo a bilocarci, ma a volte non funziona bene...
giovedì 6 settembre 2012
La MIA filippina
Mentre Nibali, siciliano, è in testa al Giro di Padania, gli Orchi rientrano nella frenesia milanese, che in realtà mai hanno veramente abbandonato. La nostra microscopica bottega si satura rapidamente di biciclette da riparare (ma come al solito le riparazioni le facciamo in tempo reale, un po' perché ci piace, un po' perché altrimenti non avremmo posto per tenere le nostre bici) e se qualcuno ritarda nel ritiro lo tempestiamo di telefonate. Ieri abbiamo avuto un ulteriore conferma della gentrification che ha ormai subito il nostro quartiere: una neo abitante con figli giovani e una pesantissima, ma davvero troppo, Elops 3 B'Twin che con seggiolini e portapacchi supera, di tanto, i 20 kg, alla richiesta di ritirare la bici entro le 18 ci ha risposto "Io non posso, ma vi mando la mia filippina". Quello che ci ha sconcertato non è tanto "la" filippina, che già abbiamo avuto bici consegnate e ritirate da domestici, autisti, portieri ecc. ma il pronome di possesso, il mia, insomma, unito poi alla nazionalità. Mica poteva dirci che sarebbe venuta Anna, Giovanna, o qualsiasi altro nome avesse a ritirare la bici. Tra l'altro era venuta proprio con la sua filippina a portare le biciclette, già perché le bici da riparare erano in origine due, quella della Padrona e quella della filippina, che una volta era stata della Padrona, ma che lei adesso avrebbe messo volentieri a disposizione della domestica, peccato che ci fossero da cambiare entrambi i copertoni e davanti al nostro (modesto) preventivo, la signora abbia deciso che non ne valeva la pena: "Come non è possibile, la bicicletta l'ho pagata 100 euro perché conosco uno del settore e poi non l'ho quasi mai usata, possibile che in quattro/cinque anni i copertoni si rovinino anche senza essere usati?"(sottointeso: siete dei ladri cialtroni che volete farmi cambiare delle cose che non devono essere cambiate solo per arricchirvi alle mie spalle, ma a me non mi fregate). Così la filippina ha rispinto a mano la bici fino a casa ed è tornata poi in orario a ritirare quella della Padrona, sempre spingendola a mano perché troppo alta per lei. Ci piacciono i nuovi abitanti del quartiere, ci piacciono davvero tanto e aspettiamo con ansia quelli che verranno nei due grattacieli di Boeri/Catella, i sedicenti boschi verticali, che sembra siano stati acquistati quasi interamente a prezzi variabili da 7.500 € /mq in su. Fortuna che abbiamo da lavorare anche sulle nostre biciclette (una nuova inox e una corsa in cro-mo, vi terremo aggiornati) e da ultimare anche qualche restauro/ristrutturazione, sperando però che quello pubblicizzato da Donna Moderna di oggi non arrivi presto (o non arrivi e...basta).
La pubblicità, ovviamente, ci fa piacere e poi l'Orco che scrive a Donna Moderna ha anche lavorato tanti anni fa, anche prima e che uscisse, ma la bici da restaurare è questa qui sotto: a prima vista é una bella sfida... Dovrebbe essere una Peugeot con la canna superiore mobile, che si può spostare in alto per trasformarla in bici da uomo, una complicazione in più, insomma).
sabato 18 agosto 2012
Cose agostane
Il mese di agosto è uno strano mese, molti posti sono chiusi, chi ha potuto è partito per luoghi più freschi di questa rovente città.
Gli orchi sono in bottega in modo discontinuo, e quasi esclusivamente per appuntamento.......nonostante questo in questi giorni sono capitate tre riparazioni "insolite": un deambulatore per anziani con filo freno rotto e due ruote di carrozzina per disabili forate.
Tempo fa avevo lungamente disquisito con un amico "handy" sulle carrozzine e sulle problematiche di riparazione, era stato interessante, ma puramente accademico: a distanza di anni e facendo ora riparazioni al pubblico mi sono accorto che alcuni di quei discorsi e consigli sono preziosi. Mi sono serviti per fare al meglio il mio lavoro, ricordo in particolare un ragionamento sull'equilibrio di frenata dei deambulatori e come sia importante concordare ogni modifica di efficienza con l'utilizzatore.
Oggi posso dire che gran parte delle riparazioni di questo tipo sono comuni interventi da ciclista mediamente esperto, basta avere quattro ricambi dedicati e un poco di voglia.....
orco meccanico
domenica 12 agosto 2012
Colnago ?
È arrivata con la ruota bucata. L'abbiamo riparata ma il giorno dopo ha riforato e l'abbiamo ririparata, ovviamente aggratis. È una bicicletta con telaio di alluminio bello grezzo, ma ruote a medio profilo Ambrosio, mozzi Miche, tutta marcata Colnago. Pagata 80 euro dall'attuale proprietario che la comprata da un amico che dice di averla pagata 300. Per noi è un fake, un falso, ma qualcuno ci ha detto che potrebbe davvero essere davvero una Colnago, di quelle che non pubblicizzano e non ci sono (ovviamente) sul sito. Anche sul web non ne abbiamo trovato traccia, anche se abbiamo scoperto che esiste un "Colnaghi bike" che ne costruisce una mooolto simile. Insomma, saperlo!
Ma in queste calde giornate agostane si scopre di tutto.
C'è chi arriva in auto con la bici nel bagagliaio e si rifiuta di pagare il cambio o la riparazione della camera d'aria posteriore.
Come 15 euro?
Veramente è scritto fuori, lo facciamo subito, usiamo camere d'aria di buona qualità (Schwalbe o Michelin) che costano di più ma che non vanno gonfiate ogni 5 giorni e che, di solito, non si sgonfiano da sole.
Troppo caro, pensavo di spendere 5 euro!
E si è ripreso la sua bici, l'ha ricaricata in auto e se ne è andato.
Del resto, agosto a Milano è anche questo. Ma noi ci teniamo al nostro servizio "SUBICITO", che al di là del nome infelice, vuol dire che le biciclette le ripariamo subito (tanto non avremmo spazio per tenerle), cerchiamo di farlo bene, usiamo solo ricambi di buona qualità: i nostri fili freno sono in acciaio inox, le guaine teflonate, i tacchetti freno i migliori che troviamo sul mercato (lo sappiamo, spesso meno buoni di quelli originari, ma la colpa non è nostra e quelli originari sono spesso ormai cotti), le camere d'aria solo di marca. Poi facciamo anche riparazioni che altri non fanno o fanno molto a malincuore: movimenti centrali, freni a bacchetta, sostituzione raggi e centratura ruote, chiavelle... Certo non tutto è facile da fare e nemmeno da spiegare. Capita che qualcuno non capisca come per riparare una bici quasi nuova che all'origine è costata poco, troppo poco, ci vogliano a volte quasi più soldi di quelli che è costata. O che chi ha acquistato per una manciata di euro una bici vecchia, ma malconcia, ci chieda di riparare la foratura senza cambiare il copertone marcio (così fora di nuovo subito), o di mettere a posto un solo freno su due che non vanno. Poi li incontri a bere aperitivi che costano più della riparazione che non hanno voluto fare, ma è una scelta loro: buon happy hour ! Insomma, da quando a gennaio di quest'anno abbiamo deciso di fare anche riparazioni abbiamo scoperto un mondo nuovo.
Quelli che sono arrivati da noi perché siamo i soli capaci a riparare i cambi nel mozzo e/o le bici a bacchetta.
Quelli che hanno una bici da corsa in carbonio ma il cambio nessuno è mai riuscito a regolarlo.
Quelli che hanno forato e basta e vogliono subito ripartire e che a volte arrivano anche con la camera d'aria nuova e ci chiedono solo di montarla.
Quelli (sono tanti) che hanno recuperato una bici dalla cantina/soffitta e che vogliono provare a farla funzionare di nuovo.
Quelli (sono meno) che vogliono fare un restauro conservativo...
Per il resto, i nostri prezzi sono esposti (in basso a sinistra, in vetrina), facciamo sempre e da prima delle polemiche la ricevuta fiscale, ma sono più cari, senza dubbio, di chi prende appuntamenti per fare riparazioni la settimana dopo e di chi fa cattive riparazioni con materiali scadenti.
Però abbiamo notato quest'anno sempre più bici vecchie o antiche in giro e questo ci fa molto piacere: in più bici e meno auto speriamo sempre..
Ma in queste calde giornate agostane si scopre di tutto.
C'è chi arriva in auto con la bici nel bagagliaio e si rifiuta di pagare il cambio o la riparazione della camera d'aria posteriore.
Come 15 euro?
Veramente è scritto fuori, lo facciamo subito, usiamo camere d'aria di buona qualità (Schwalbe o Michelin) che costano di più ma che non vanno gonfiate ogni 5 giorni e che, di solito, non si sgonfiano da sole.
Troppo caro, pensavo di spendere 5 euro!
E si è ripreso la sua bici, l'ha ricaricata in auto e se ne è andato.
Del resto, agosto a Milano è anche questo. Ma noi ci teniamo al nostro servizio "SUBICITO", che al di là del nome infelice, vuol dire che le biciclette le ripariamo subito (tanto non avremmo spazio per tenerle), cerchiamo di farlo bene, usiamo solo ricambi di buona qualità: i nostri fili freno sono in acciaio inox, le guaine teflonate, i tacchetti freno i migliori che troviamo sul mercato (lo sappiamo, spesso meno buoni di quelli originari, ma la colpa non è nostra e quelli originari sono spesso ormai cotti), le camere d'aria solo di marca. Poi facciamo anche riparazioni che altri non fanno o fanno molto a malincuore: movimenti centrali, freni a bacchetta, sostituzione raggi e centratura ruote, chiavelle... Certo non tutto è facile da fare e nemmeno da spiegare. Capita che qualcuno non capisca come per riparare una bici quasi nuova che all'origine è costata poco, troppo poco, ci vogliano a volte quasi più soldi di quelli che è costata. O che chi ha acquistato per una manciata di euro una bici vecchia, ma malconcia, ci chieda di riparare la foratura senza cambiare il copertone marcio (così fora di nuovo subito), o di mettere a posto un solo freno su due che non vanno. Poi li incontri a bere aperitivi che costano più della riparazione che non hanno voluto fare, ma è una scelta loro: buon happy hour ! Insomma, da quando a gennaio di quest'anno abbiamo deciso di fare anche riparazioni abbiamo scoperto un mondo nuovo.
Quelli che sono arrivati da noi perché siamo i soli capaci a riparare i cambi nel mozzo e/o le bici a bacchetta.
Quelli che hanno una bici da corsa in carbonio ma il cambio nessuno è mai riuscito a regolarlo.
Quelli che hanno forato e basta e vogliono subito ripartire e che a volte arrivano anche con la camera d'aria nuova e ci chiedono solo di montarla.
Quelli (sono tanti) che hanno recuperato una bici dalla cantina/soffitta e che vogliono provare a farla funzionare di nuovo.
Quelli (sono meno) che vogliono fare un restauro conservativo...
Per il resto, i nostri prezzi sono esposti (in basso a sinistra, in vetrina), facciamo sempre e da prima delle polemiche la ricevuta fiscale, ma sono più cari, senza dubbio, di chi prende appuntamenti per fare riparazioni la settimana dopo e di chi fa cattive riparazioni con materiali scadenti.
Però abbiamo notato quest'anno sempre più bici vecchie o antiche in giro e questo ci fa molto piacere: in più bici e meno auto speriamo sempre..
mercoledì 25 luglio 2012
Dall'ultimo numero di E...
...nel senso che è il numero del mensile di Emergency da oggi in edicola e che è l'ultimo perché il mensile in questione chiude e dopo questo basta, pubblichiamo l'intervista che ci hanno fatto, all'interno di uno speciale dedicato alle biciclette. Peccato per il mensile che non era poi fatto male...
martedì 24 luglio 2012
7 лучших велосипедных мастерских
Ci hanno citati anche in Russia: (proprio mentre l'Orco che scrive si sta rileggendo Guerra e pace, ops, Война и миръ) la nostra modesta bottega è apparsa tra le migliori 7 botteghe di bici al mondo (7 лучших велосипедных мастерских) sull'edizione in cirillico di AD. Peccato che abbiano detto che per avere una nostra bicicletta bisogna per forza venire da noi a Milano. Abbiamo scritto all'autore, correggendo l'informazione sbagliata e lui ci ha risposto YPA!, che forse vuol dire Evviva! Adesso aspettiamo solo gli ordini degli oligarchi, (sempre che: Essi vengono rimossi dalla misura umana, come sarti, come dice Google Translator)
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(google translate, sic!) |
Fa piacere
Fa piacere sapere che, forse e ogni tanto, anche noi serviamo a qualcosa. Ci scrive infatti Pietro Tarsitano (Visual artist / Graphic & Web Designer): grazie per avermi insegnato a raggiare :) e ci allega la foto che potete vedere qui sotto. Noi lo abbiamo ringraziato per aver acquistato il nostro libro, ma se l'editore si decidesse a pagarci i (pochi) diritti d'autore maturati, lo avremmo ringraziato più volentieri.
venerdì 20 luglio 2012
Dettagli di stile
Si chiama Bardelli, come l'omonimo e celebre negozio di abbigliamento di Milano, con cui però non c'entra nulla. È invece un telaista attivo a Gallarate almeno fino a metà degli anni '80, a giudicare dal (brutto, forse il più brutto mai prodotto dall'azienda vicentina) gruppo Campagnolo Victory montato su questa bicicletta. Ma a prescindere dal gruppo, quello che la rende interessante sono i dettagli: forcellini posteriori Campagnolo cromati e forati, foderi alti Columbus, anch'essi cromati e pantografati, forcella Columbus cromata e pantografata, verniciatura bianco perlaceo arrivata quasi integra sino a oggi. Insomma, una gioia per gli occhi e una qualità di finitura raggiunta da un, tutto sommato, oscuro telaista oggi quasi inarrivabile anche per più blasonati costruttori sopravvissuti. Non ci stancheremo mai di ripetere che le bici di un tempo sono fatte meglio, molto meglio, di quelle di oggidì.
Questa, registrato il cambio, sostituiti cavi, guaine e palmer è pronta per l'Eroica: buon viaggio!



Questa, registrato il cambio, sostituiti cavi, guaine e palmer è pronta per l'Eroica: buon viaggio!



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